Il 2012 sarà l’anno cruciale in cui si voterà in diversi paesi, tra cui Russia, Francia e Stati Uniti e per l'editoria, si sa, si tratta di un'opportunità da non lasciarsi scappare.
Negli Stati Uniti il mercato editoriale ha giocato d’anticipo, offrendo già da inizio 2011 un ampio ventaglio di titoli nel fertile campo della saggistica e, ora che il clima delle primarie si sta surriscaldando, anche le uscite si fanno più ravvicinate e pubblicizzate.
La varietà delle proposte riflette i diversi temi che stanno a cuore all’elettorato americano, come la questione delle tasse, del debito pubblico e della religione. Mentre la Antellus propone, cogliendo il suggerimento di Obama stesso, approcci alternativi alla riforma delle tasse (The ten percent solution: Simplifying the Tax Code in the New Economy, di Teresa M. Moore), la cristiana Thomas Nelson decide di focalizzarsi sulla fede del presidente, nell’aggiornato The Faith of Barack Obama che sicuramente attirerà l’attenzione del pubblico come aveva fatto prima delle elezioni 2008.
Fedele all’idea che ogni lettore, indipendentemente dal proprio credo politico, debba trovare qualcosa che si adatti ai propri gusti e interessi, l’offerta dell’industria americana si dimostra variegata anche in questo senso. Troviamo A Fundamental Freedom: Why Republicans, Conservatives, and Libertarians Should Support Gay Rights di David Lampo (Rowman&Littlefield) che evidenzia come la battaglia contro l’omosessualità sia apertamente in conflitto con il caposaldo conservatore della libertà individuale; ma anche TheTyranny of Clichés: How Liberals Cheat in the War of Ideals di Goldberg, che esamina a fondo alcuni concetti tipicamente liberali come la giustizia sociale. Una delle uscite più attese della stagione, ancora priva di titolo, è l’autobiografia di Marco Rubio, senatore della Florida, stella nascente nel Tea Party, che si vocifera potrebbe affiancare in qualità di vice il futuro candidato repubblicano.
Molti saggi, poi, gettano luce sul nuovo ruolo che gli Stati Uniti occupano in un sistema mondiale destabilizzato dalla crisi e dalla crescita di nuove potenze. Si pensi a The New, New Deal di Grunwald, già giornalista di «Time», su cui punta Simon and Schuster, ma anche a Time to Start Thinking: America in the Age of Descent (Grove Atlantic) di Edward Luce, proveniente dai ranghi del «Financial Times». L’attenzione agli avvenimenti dell’attualità, in cui ogni giorno nuovi scoop alimentano la macchina dell’informazione, non esclude la possibilità di rivolgere uno sguardo al passato: ci pensa la Princeton University Press, che ripropone How to Win an Election: An Ancient Guide for Modern Politicians, lettera scritta a Cicerone dal fratello con consigli pratici per vincere l’elezione a console, che è attuale come gli ultimi titoli di giornale.
Sempre ben accolti, infine, sono i libri di satira politica: basti ricordare che, durante le elezioni del 2008, uno dei programmi più seguiti era il The Daily Show con Jon Stewart, contenitore di sketch comici e satira graffiante che viene talvolta considerato più attendibile dei canali news 24 ore su 24. Uno dei previsti best seller della stagione delle elezioni (l’uscita è prevista per l’ottobre del 2012) è firmato proprio dal collega di Stewart, Stephen Colbert, che cerca di ripetere il successo di I Am America (and So Can You!) (2007) con America Again: Re-becoming the Greatest We Never Weren’t, pubblicato dalla Grand Central.