Poco più di deboli lettori con una media nell’anno di 5-6 libri letti. È questa la lettura di «libri non scolastici» in chi dovrebbe poi consigliare quali libri leggere, aggiornandosi sulla produzione e le tendenze del mondo editoriale attraverso i cataloghi e l’offerta in libreria. All’interno della promozione della lettura – a partire dalle fasce giovanili della popolazione – c’è anche questo aspetto. Che rimanda a stipendi, strumenti e occasioni di aggiornamento editoriale (quanti insegnanti entrano, a loro spese al Salone di Torino o a Più libri più liberi!), presenza nelle scuole di biblioteche (e bibliotecari specializzati), detrazione della spesa per acquisto di libri da parte di chi i libri li deve leggere – e non solo quelli di scuola – per aggiornarsi professionalmente, per il semplice fatto che sta insegnando.