Gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da un’esplosione senza precedenti del volume di contenuti creativi digitali in circolazione: dagli e-book alla musica fino ai videogiochi, dall’informazione alle immagini e fotografie all’intrattenimento online, passando per le piattaforme di video on demand. Tutto è digitale, e tutto partecipa alla creazione di una straordinaria «rete di valore» che coinvolge il processo produttivo, il prodotto, la logistica distributiva e i modi e i tempi attraverso i quali prodotti e servizi digitali vengono resi disponibili all’utente finale. Tuttavia, questo ecosistema presenta una significativa lacuna per quanto riguarda i diritti di utilizzo dei contenuti digitali. Una lacuna che si traduce in una vera e propria perdita di valore nel momento in cui non consente all’utente di attribuire con facilità il copyright di un contenuto che intende riutilizzare, rendendo difficile la ricerca di informazioni sulle licenze disponibili, sui termini e sulle condizioni da rispettare.
In questo contesto si forma e s’inserisce la visione di ARDITO (Access to Rights Data via Identification Technologies Optimisation, potete seguirlo anche su Twitter), il progetto co-finanziato nell’ambito del programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Horizon 2020 e lanciato durante la London Book Fair. Il suo obiettivo è quello di automatizzare lo scambio di informazioni inerenti qualsiasi tipo di contenuto digitale tra chi ne sia proprietario e gli utenti, specialmente nel caso di piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano l’85% dell’intero settore creativo. La sua messa in opera presuppone la realizzazione di una rete interconnessa di dati e di un sistema centrale di smistamento delle informazioni che prende il nome di «Rights Data Network». E si manifesterà all’utente in un click, per esempio tramite un pop-up con le informazioni desiderate.
ARDITO, attraverso lo sviluppo di adeguate soluzioni tecnologiche, vuole fornire strumenti e servizi di facile utilizzo alle PMI che operano nel settore dei contenuti creativi, con lo scopo di agevolare modelli di business che insistano sulla monetizzazione e il riutilizzo dei contenuti digitali stessi. Sotto il coordinamento dell’italiana mEDRA, società nota per essere una delle poche agenzie di registrazione DOI al mondo, gli altri partner del progetto sono Aie (Italia), Album (Spagna), B-COM (Francia), Copyright Hub Foundation (Regno Unito), Europe Analytica (Belgio) e Icontact (Olanda).
«ARDITO è un progetto coraggioso e ambizioso – dice Paola Mazzucchi, business development manager di mEDRA e coordinatrice del progetto – in primo luogo perché vogliamo superare l’idea stessa di “progetto”e applicare subito le innovazioni a strumenti e prodotti che possano essere utilizzati facilmente da tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nella creazione e pubblicazione di contenuti: dall’impresa editoriale al fotografo amatoriale. E ovviamente dall’utilizzatore finale, per il quale il tutto deve risolversi in un click».
Per una delle sue prime uscite pubbliche ARDITO ha scelto Tempo di libri, che con la @ di digitale segue la traccia delle innovazioni tecnologiche pronte a riverberarsi sul settore librario e su quello dei contenuti, pronte a cambiare i modi e i tempi del leggere e del fruire e i modelli di business sottesi alle industrie creative. Giovedì 20 aprile in Sala Gamma (pad. 2) alle 12.30, moderati da Paola Mazzucchi (mEDRA), Caroline Boyd (Copyright Hub Foundation), Sergi Griño (Album) e Huub van de Pol (IContact) racconteranno il sogno di ARDITO: pubblicare online una foto, un video, un testo, un e-book o qualsiasi altro media, e rendere immediatamente chiaro a tutti i possibili utenti cosa si può e cosa non si può fare con quel contenuto, ovunque esso si trovi e vada a finire.
«Abbiamo scelto Tempo di libri per “venire allo scoperto”– continua Paola Mazzucchi – proprio perché, come noi, è una novità e perché siamo convinti che il mondo editoriale italiano sia pronto a capire che il sogno di ARDITO sarà presto una realtà e una bella opportunità da afferrare per primi».
L’incontro, parte del programma professionale di Tempo di libri, sarà intitolato L’importanza di essere ARDITO. Sapere in un click se e come utilizzare contenuti online senza violare il diritto d’autore e presenterà le idee messe in atto per realizzare questo sogno, con una dimostrazione pratica di quello che è già possibile e uno sguardo verso quello che presto lo sarà.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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