
In Italia non è ancora stato pubblicato nulla del genere. Le indagini Istat e i rapporti dell’Istituto Iard finora hanno preso in considerazione il fenomeno solo parzialmente. Stiamo parlando di
fumetti, o meglio dell’
Indagine sulla diffusione della lettura di fumetti in Francia patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Bibliothèque publique d’information (Bpi). La ricerca è stata fatta su un campione di 4.580 persone (che escludeva solo i bambini di età prescolare o frequentanti la scuola primaria).
Dai dati raccolti è emerso che:
il 76% degli intervistati ha letto almeno un fumetto e, il 29% l’ha fatto negli ultimi 12 mesi; il 49% di loro ne conserva in biblioteca almeno un titolo; in generale i fumetti sono più popolari presso il
pubblico maschile: l’indice di penetrazione è del 38% per gli uomini e del 21% per le donne.
Inoltre, come se ne servisse la riprova, è risultato che i lettori di fumetti sono
per il 38% in possesso di un diploma di scuole superiori o di università mentre solo il 6% di loro sono semplicemente diplomati presso una scuola primaria.
Per quanto riguarda la «stagionalità» della lettura l’indagine ha evidenziato che
il 52% dei lettori attivi legge fumetti principalmente durante le vacanze o in occasioni episodiche, il 32% li legge durante tutto l’anno mentre il 15% solo in casi eccezionali.
La classifica dei titoli più noti – nella quale curiosamente non entrano due pietre miliari della letteratura disegnata francese quali né Asterix né Tintin – vede al primo posto (74%)
Les pieds nickelés, fumetto «storico» che nasce nel 1911 dalla matita di Louis Fourton, le cui battute sono ormai entrate a far parte della lingua comune e dunque sono stati citati anche da coloro che si sono dichiarati «non lettori di fumetti». Seguono
Blake et Mortimer (72%), serie creata dall’autore e disegnatore belga Edgar P. Jacobs, i cui protagonisti sono un agente dei servizi segreti britannici e un fisico nucleare e
Rahan (51%), fumetto su di un cacciatore preistorico nato dalla collaborazione tra Roger Lecureux e André Chére. Al quarto e al quinto posto due graphic novel non francesi:
Corto Maltese (51%) dell’italiano Hugo Pratt e
Naruto (41%) del giapponese Masashi Kishimoto.
Per concludere questa carrelleta sul panorama francese qualche dato sulla percezione sociale di questo genere letterario: il 92% legge per divertirsi ed evadere, il 78% ritiene il fumetto «una forma d’arte a tutti gli effetti», il
70% crede che in generale il fumetto avvicini alla lettura e che sia anche uno strumento per imparare e farsi una cultura.
Sarebbe interessante avere informazioni altrettanto approfondite per quanto riguarda il panorama italiano.
Intanto
Messaggerie Libri sta portando avanti una
progetto per avvicinare le librerie di varia al mondo del fumetto. Si tratta di diverse proproste di assortimenti di base comprendenti vari generi: dal fumetto vero e proprio, alle graphic novel fino ai manga.
«Si tratta di un'iniziativa maturata dall'esperienza con le 300 fumetterie che serviamo - spiega
Lorenzo Martelli, direttore promozione Messaggerie Libri - che abbiamo pensato potesse essere interessante per ampliare, in questo momento di crisi, l'assortimento delle librerie di varia».
Una proposta che per il momento
sta trovando accoglimento soprattutto tra i buyer delle librerie di catena: «il momento non è facile - conclude Martelli - ma oggi sono soprattutto le catene a essere interessate a scommettere su mercati e lettori nuovi.
Nelle librerie indipendenti, dove la crisi sta avendo le ripercussioni più pesanti, si è come assopita la spinta alla dinamicità, portandole a preferire soluzioni collaudate piuttosto che innovative».