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Innovazione

Kobo vende al Giappone

di P. Sereni notizia del 10 novembre 2011

Kobo, lo store digitale canadese e produttore di e-reader dovrà aggiungere il prefisso «giappo» alla propria scheda anagrafica. È stato infatti firmato qualche giorno fa l’accordo da 315 milioni di dollari con la più grande azienda giapponese di e-commerce Rakuten che ora possiede il marchio e i prodotti sviluppati. Da punto di vista dell’azienda giapponese l’acquisizione rientra in un preciso piano di espansione nel mercato delle vendite on line che si è concretizzato nei mesi scorsi con l’acquisto del sito americano Buy.com, del francese PrimeMinister e con il lancio di una piattaforma di e-commerce in Cina in partnership con Baidu. Ora pare che la piattaforma nipponica voglia tentare il salto dai servizi ai contenuti.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere da un Paese ad alto tasso tecnologico come il Giappone, infatti, la penetrazione degli e-book è ancora abbastanza bassa e , in più, sebbene molti lettori consumino abitualmente manga sui propri smartphone, i possessori di reader dedicati non sono molto numerosi.
Una delle ragioni per questo ritardo potrebbe essere rintracciata nell’uso preferenziale da parte degli editori giapponesi del linguaggio proprietario Xmdf (più comodo per gli ideogrammi) al posto dello standard EPUB3 oramai diffuso in tutto il mondo per la realizzazione dei libri digitali.
Viene quindi spontaneo domandarsi quando Kobo lancerà sul mercato nipponico la propria versione di store e device in lingua e ricollegarlo all’adozione dello standard fissato dall’Idpf che secondo alcune indiscrezioni potrebbe diventare realtà già entro il 2012.
Ad ogni modo la struttura commerciale e amministrativa resterà in Canada e approfitterà di questo accordo per sviluppare le potenzialità di Kobo anche al di fuori del mercato del libro. In questo modo, quello che era già il retailer di eBook più internazionale, si propone di divetarlo in misura ancora maggiore e rischia di diventare un serio ostacolo per il Kindle nei mercati del Sol Levante.

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