
Nel raccontare la vicenda del contenzioso riguardo la verisone digitale del
Maestro e Margherita di
Mikahil Bulgakov non è facile non pensare che, come dice il proverbio, «il diavolo ci abbia messo la coda».
L’editore americano
Overlook Press, detentore dei diritti di traduzione per la stampa del noto romanzo russo, ha infatti
citato in giudizio i nipoti dell’autore, Daria Shilovskaya e Sergey Sholovkiy. Il motivo? I discendenti di Bulgakov, eredi della proprietà intellettuale universale delle opere del nonno, si opporrebbero alla digitalizzazione del
Maestro e Magherita.
L’obiettivo di Overlook Press è ottenere dal tribunale una dichiarazione di non-contraffazione per quanto riguarda la creazione dell’e-book e che sia poi determinata un’equa royalty per la versione digitale del romanzo. A detta dell’editore i nipoti di Bulgakov avrebbero minacciato un contenzioso sostenendo che la casa editrice americana avesse sì il diritto di pubblicare la traduzione del romanzo in forma stampata, ma che
la pubblicazione della stessa in forma digitale costituisse invece una palese violazione del loro copyright.
Un’opinione molto diversa da quella di Overlook che, al contrario, essendosi aggiudicato il diritto esclusivo di pubblicare la traduzione del
Maestro e Margherita si dice convinto che questo diritto comprenda altresì la libertà
di scegliere la forma di pubblicazione ritenuta più opportuna, indipendentemente dal fatto che essa sia elettronica o tradizionale.
Il disaccordo con gli eredi di Bulgakov si è poi ingigantito al momento di stabilire un compenso per la versione e-book.
Insomma, cosa ci sia di tanto demoniaco nell’e-book del capolavoro di Bulgakov ancora non si è capito. Di certo
il Maestro e Margherita ha avuto una
storia editoriale piuttosto travagliata: il romanzo è stato proibito, così come la maggior parte delle opere del grande scrittore, durante la dittatura stalinista. Comprensibilmente esasperato dalla
censura comunista, vedendo che alle sue opere continuava ad essere negata la pubblicazione, Bulgakov una volta affermò: «Odio gli editori. Tutti gli editori. E li odierò fino alla morte», un presupposto poco favorevole per intavolare un rapporto cordiale con i suoi eredi. Tuttavia, dopo anni di repressione e censura, sarebbe bello sapere che il capolavoro del «Maestro» ha finalmente guadagnato quanta più visibilità possibile. Parlando del
Maestro e Margherita il premio Nobel Eugenio Montale definì il romanzo come «un miracolo che ognuno deve salutare con commozione».