Lo stallo del mercato del libro digitale negli Usa è stata una delle notizie che hanno sucitato più clamore verso la fine del 2013. Il brusco arresto della crescita dell’e-book in America ha spinto gli esperti del settore ad interrogarsi sul significato del fenomeno, sul suo essere o meno l’anticipazione di una tendenza che nei prossimi anni si verificherà anche in Europa oppure se non si tratti soltanto di un falso allarme che però, solo per un attimo, ha messo in discussione le fondamenta del futuro «solo digitale» dell’editoria. Tuttavia, se negli Usa l’e-book è in stallo,
in Europa il formato sembra essere ormai decollato.
Come confermano i
dati provenienti da ePubDirect, la più grande piattaforma di distribuzione europea di libri elettronici,
nel 2013 le vendite di e-book sono aumentate del 146% rispetto al 2012. Tale dato fa riferimento a pubblicazioni sia di fiction che di non-fiction provenienti per il 90% da editori, grandi e piccoli, con sede in Europa e nel Regno Unito. Le realtà che pubblicano
fiction sono quelle che hanno visto aumentare maggiormente il loro business, con tassi di crescita che, per qualcuna di esse, si aggirano attorno al 500%.
A fare il punto sulla situazione del
mercato editoriale europeo per quanto riguarda il digitale è Gareth Cuddy (fondatore e Ceo di ePubDirect, la più grande piattaforma di distribuzione europea di libri elettronici) che, su
Digital Book World ha individuato
cinque fattori chiave, che vi riproponiamo, per spiegare il recente successo degli e-book nel vecchio continente.
1. Un mondo più grande. Nel 2013 c’è stata una vera e propria
apertura dell’editoria verso nuovi mercati che ha fatto sì che il totale delle vendite negli Usa e nel Regno Unito sia proporzionalmente diminuito e con esso la dipendenza da Amazon. Si è sperimentato quindi un accesso ad un mercato più ampio in cui i nuovi canali sono diluiti. I territori con la crescita più importante per gli editori distribuiti da ePubDirect sono stati:
Sud America, Giappone, Germania, Francia, Danimarca, Norvegia, Svizzera e Belgio.
2. I diritti. Tipicamente gli editori europei, dove possibile, tendono a preferire il possesso dei diritti nella loro lingua in tutto il mondo. Per la prima volta possono rivolgersi a un mercato veramente globale e questa operazione comincia a dare i suoi frutti.
3. I retailer. Accanto ad Amazon, Apple, Kobo anche
altri distributori si sono allargati in nuovi territori, aprendo store specializzati per ciascun Paese. Grazie alla loro politica più aperta gli editori europei sono tra i primi a beneficiare di tale strategia.
4. Valute. Gli editori che adottano politiche di
pricing diverse a seconda della valuta corrente in ciascun Paese ottengono performance di vendita migliori sia nei territori presidiati che in quelli nuovi.
5. Pricing. Approfondendo il punto precedente: spesso gli editori peccano di lassismo quando si tratta di adeguare i loro prezzi da un territorio all’altro. La prassi più comune è la semplice conversione diretta del prezzo applicato nel territorio di principale: ovvero un e-book che costa 10 dollari verrà convertito nell’equivalente quantità in euro.
Tuttavia è necessario rendersi conto che questo meccanismo non è affatto automatico, come risulta evidente da un confronto delle Top 1.000 di Amazon negli Usa e in Uk nello stesso periodo di tempo (per approfondimenti si veda la
tabella di Digital Book Word).