HarperCollins, uno dei Big Five del libro americani,
ha annunciato oggi di avere adottato un nuovo tipo di
watermark per proteggere le proprie edizioni digitali. La filigrana si chiama Digimarc Guardian Watermarking for Publishing e promette di fornire all’editore un modo più semplice e meno invasivo per proteggere i propri file dalla copia illegale.
Se infatti la salvaguardia del diritto d’autore è un asset primario per le case editrici, non è sempre facile coniugarlo con le esigenze del cliente finale. Da qui l’annosa questione Drm, più sicuro ma meno immediato per il lettore, o watermark, sicuramente più «leggero» per l’utente finale ma basato di fatto sulla buona volontà dell’utente?
La questione non è semplice, soprattutto in un contesto di
moltiplicazione dei canali attraverso cui vengono veicolati i prodotti digitali che, nella loro vita di bit, passano attraverso distributori, retailer e sempre più spesso biblioteche, senza contare la molteplicità di device finali attraverso i quali verranno effettivamente fruiti. Un interessante contributo internazionale alla discussione arriverà sicuramente dall’ePub Day di Editech (25-26 settembre, HFarm) che tra i vari tavoli di lavoro ne ha previsto uno dedicato esclusivamente a
Digital Distribution e Drm (per maggiori informazioni:
www.editech.info) .
Tornando al Digimarc, la piattaforma – che offre API per tutti i principali formati (ePub, Pdf, Mobi) – genera per ogni transazione un'unica filigrana tracciabile e la incorpora all’interno del file. Questa filigrana identificativa, invisibile per l’utente finale e assolutamente anonima, è più difficile da rintracciare e quindi da rimuovere per gli hacker. Il dipartimento antipirateria di Digimarc monitora inoltre costantemente il Web alla ricerca di contenuti marchiati con la filigrana, segnalandoli, appena li individua, all’editore che può così risalire alle fonti del file piratato e capire meglio attraverso quali canali la copia pirata arriva sul Web.