Meno bambini, più non-lettori, media digitali all’apice: si potrebbe presumere che gli editori di libri per ragazzi in Germania abbiano motivi di preoccupazione. Ma così non è. Secondo Media Control GfK International la quota di fatturato dei libri per bambini e ragazzi sul totale è cresciuta dal 16,7% del 2010 al 17,2% dello scorso anno. «Riteniamo che il segmento nel lungo periodo potrà diventare una delle colonne più importanti e stabili del mercato editoriale» dice Johannes Hauenstein, direttore commerciale di Ravensburger. «Le divisioni di libri per bambini crescono e, nonostante il passaggio ai supporti digitali, i genitori moderni tendono oggi come ieri ad acquistare libri cartacei». Una tendenza confermata da diverse indagini in Germania (e anche in Italia).
Guardando le quote di fatturato, il confronto con l’anno precedente mostra che l’1,7% del segmento dei libri per bambini, sceso al 26,4%, ha ceduto la posizione dominante ai libri per ragazzi, cresciuta del 4%, arrivando così al 28,2%. Tra gli elementi più significativi, il costante successo di grandi serie quali Hunger games, Eragon e Twilight. L’altro motivo per cui il mercato è in continua crescita è che i genitori acquistano buoni libri per ragazzi non solo per i loro figli, ma li leggono loro stessi, ne parlano, li raccomandano. Molte madri condividono il guardaroba con le figlie, frequentano gli stessi negozi e guardano gli stessi film. E, perché no, leggano gli stessi libri. Dopotutto, «un libro per ragazzi ben scritto parla anche agli adulti», aggiunge Volker Busch.
Altra tendenza riscontrata nel settore è l’aumento delle copertine «splatter», probabile effetto di Internet. Un trend che si riscontra anche nei programmi editoriali: «La letteratura per ragazzi è oggi molto più autentica e diretta nei confronti dei lettori di una volta. La violenza però non è mai rappresentata senza motivo, ma solo in quanto funzionale al soggetto e alla trama del libro».
Inoltre, sempre più le case editrici si dedicano a forme diverse rispetto alla semplice stampa dei libri. «Pensiamo sempre più a come combinare libri e non-books», ha dichiarato ancora Johannes Hauenstein. Il tema centrale per gli editori resta anche per il 2012 il mondo digitale. «Le pubblicazioni digitali per i bambini vanno pensate in modo radicalmente diverso rispetto a quelle per adulti: il solo testo qui non funziona. I bambini vogliono illustrazioni, animazione e suono» spiega Annika Hartmann, referente dei progetti digitali di Lübbe. «Una conversione in app per tutti i titoli sarebbe però oggi molto costosa e i canali di vendita limitati. Per questo motivo lo sviluppo di una App è limitato ai titoli di spicco o ai marchi forti» conclude la Hartmann.