È stato presentato ieri a Milano l’atteso portale BooksinItaly, che si propone di diventare il primo sito di promozione dell'editoria, della lingua e della cultura italiana nel mondo.
L’idea è semplice: creare un unico luogo autorevole in rete attraverso il quale promuovere la produzione editoriale italiana nel mondo e facilitare il processo di traduzione delle novità editoriali e dei classici. Come? Attraverso autorevoli pareri di lettura accompagnati da assaggi di traduzione, ma anche grazie ad approfondimenti, interviste e aggiornamenti sulle novità e i protagonisti del mondo editoriale italiano, nonché con puntuali informazioni sui contributi e i premi alle traduzioni.
BooksinItaly nasce infatti da un'iniziativa del Ministero degli affari esteri, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in collaborazione con Associazione italiana editori e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, con il patrocinio di Expo 2015 e con il sostegno di Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Cariplo.
Per capire qual è la situazione di partenza su cui può contare la nostra editoria abbiamo intervistato Andrea Meloni, direttore generale della Direzione Sistema Paese del Ministero degli affari esteri.
Qual è, a suo avviso, la conoscenza degli autori italiani contemporanei e della nostra letteratura all’estero?
La nostra rete diplomatica, consolare e degli Istituti di cultura ha registrato numerosi segnali di interesse per la l’editoria italiana: il numero di domande di premi e contributi alla traduzione di testi italiani, per esempio, è in costante crescita come pure si mantiene sostenuta la partecipazione di editori italiani ad eventi fieristici di settore, con il supporto dell’Aie e dell’Ice; ed è sempre intensa l’attività di incontri con scrittori italiani in programma nei nostri Istituti italiani di cultura che nel 2013 hanno ospitato circa 700 eventi. A queste si aggiungono le informazioni che ci giungono dai Dipartimenti di italianistica delle maggiori università del mondo, penso in particolare, ma non solo, alle Americhe, che ci confermano la vitalità dell’interesse non solo per i classici, ma per gli autori che animano la scena letteraria contemporanea.
Nella sua esperienza ritiene ci sia un bacino di interesse non sfruttato e cosa si può fare per riuscire a valorizzarlo al meglio?
La realtà editoriale italiana è caratterizzata, come è noto, da alcuni grandi gruppi editoriali che sono presenti nelle grandi Fiere di Londra e di Francoforte e da una vasta costellazione di editori medi, medio-piccoli e piccolissimi che hanno bisogno di nuovi strumenti per farsi conoscere all’estero. Proprio per questo abbiamo promosso con grande entusiasmo uno strumento come BooksinItaly che potrà permettere di dare una nuova visibilità internazionale a tutte le realtà del settore editoriale italiano, anche in quelle aree in cui, per la loro collocazione periferica, può risultare più difficile penetrare.
Un'importante leva per diffondere la nostra editoria sono gli incentivi e i premi alle traduzioni. Cosa pensa del nostro attuale sistema di contributi?
Il Mae eroga due tipi di incentivi: i premi e i contributi. I premi sono incentivi a opere già tradotte, pubblicate ed immesse nel mercato estero. I contributi sono incentivi per la traduzione di opere non ancora pubblicate. Naturalmente sono privilegiati i contributi rispetto ai premi proprio per maggiormente incentivare gli editori a presentare progetti di traduzione di testi italiani. Queste due forme di incentivo sono erogate in base alle proposte che il Ministero acquisisce dalle Ambasciate e dagli Istituti italiani di cultura. Nel corso del 2013 sono stati assegnati, a fronte di circa 200 domande, 100 incentivi suddivisi tra premi e contributi per un importo totale di 212.447,00 euro. Compatibilmente
con le risorse a disposizione del Ministero, la cifra è significativa. Purtroppo è altamente improbabile, nel clima di austerity in cui ci troviamo, che vengano erogati più fondi, tuttavia è allo studio attualmente una revisione delle linee-guida per le prossime edizioni intesa a privilegiare aree per noi importanti sul piano politico, in particolare quelle in cui sono state avviate iniziative di rafforzamento dell’insegnamento dell’italiano (ad esempio il Nord Africa e i Balcani occidentali).
La diffusione della nostra lingua all’estero potrebbe aiutare molto il nostro export libri. Qual è l’attuale situazione e quali le prospettive?
L’italiano è la quarta lingua più studiata nel mondo, sebbene sia la 19esima parlata, e la domanda di italiano è in espansione in molte aree emergenti. Grazie ai corsi di lingua italiana, raggiungiamo circa 700.000 studenti stranieri, tra corsi degli Istituti italiani di cultura, lettorati, scuole italiane, Società Dante Alighieri. A questo consistente contingente di italofoni, vanno poi aggiunti tutti gli allievi che studiano nelle scuole secondarie e nelle università di molti Paesi del mondo. Stiamo lavorando al fine di coordinare ancora meglio i vari attori della rete e per introdurre nuove piattaforme informatiche per l’insegnamento a distanza. Nel portale BooksinItaly verrà certamente dedicata una specifica attenzione all’attività di tutti gli editori italiani specializzati nella produzione di manuali per l’insegnamento dell’italiano come L2.
Che ruolo possono svolgere gli Istituti di cultura o le società Dante Alighieri per favorire la conoscenza dell’editoria contemporanea?
Gli 89 Istituti italiani di cultura ospitano ogni anno numerosi incontri con scrittori italiani e collaborano all’organizzazione di festival letterari e di fiere internazionali del libro. Si tratta di centinaia di eventi che, in modi e forme diverse, contribuiscono a dare visibilità ai vari attori della filiera editoriale. Alcuni Istituti, poi, curano in proprio iniziative editoriali, tra cui si segnalano, in particolare, quelle di Parigi e di Stoccolma. A Parigi, è stata creata nel 2004 ed è tuttora attiva la collana di studi e testi di letteratura italiana Cahiers de l’Hôtel de Galliffet, giunta oggi a trentacinque titoli. A Stoccolma, poi, è stata lanciato nel 2009, il semestrale bilingue «Cartaditalia», dedicato alla cultura contemporanea italiana e animato proprio dall’intento di rivolgersi in particolare agli editori attraverso la pubblicazione di estratti di novità librarie già tradotti nella lingua locale. Il caso di «Cartaditalia», merita una particolare menzione: proprio dall’incontro fra questa esperienza originale e il programma di studio e di ricerca sul ruolo dell’editoria nella promozione del libro italiano all’estero proposto dalla Fondazione Mondadori con la mostra Copy in Italy prende avvio nel 2011 il progetto di portale bilingue che trova oggi in BooksinItaly la sua realizzazione, grazie agli sforzi congiunti di numerosi attori pubblici e privati tra cui il Mibact, attraverso il Centro per il libro e per la lettura, e l’Aie. BooksinItaly non solo conterrà una sezione dedicata a illustrare i premi e i contributi alla traduzione erogati dal nostro Ministero, ma avrà al suo interno uno specifico spazio che ospiterà interventi dalla rete degli Istituti dedicati a dare voce a figure e protagonisti dell’italianistica internazionale. BooksinItaly si configurerà perciò come uno strumento per valorizzare il ruolo degli Istituti quali avamposti della cultura italiana nel mondo: grazie ad una rete di rapporti capillari con esponenti delle realtà editoriali locali e con i titolari delle cattedre d’italiano, l’Istituto di cultura dispone infatti di conoscenze privilegiate che possono utilmente essere messe a frutto e condivise con gli editori italiani. Istituti ed editori troveranno perciò in BooksinItaly un rinnovato terreno di lavoro comune, in cui troverà pieno riconoscimento l’essenziale funzione svolta dall’editoria quale vettore di internazionalizzazione della cultura del nostro Paese.
Qualche anticipazione sulle prossime iniziative della rete di Istituti di cultura nel settore editoriale?
L’occasione di fare di BooksinItaly uno dei fulcri dell’azione di promozione del libro italiano all’estero sarà presto offerta dalla prossima edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo, che il nostro Ministero organizza ormai da ben quattordici anni e che vedrà impegnata dal 20 al 25 ottobre 2014 tutta la rete delle Rappresentanze all’estero, delle Ambasciate, dei Consolati e degli Istituti. Il tema di quest’anno, infatti, sarà Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell'era digitale: con questa scelta si è inteso porre in rilievo, nell’ambito del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, il ruolo del libro nelle sue molteplici connotazioni, dal cartaceo al digitale, nello sviluppo del concetto di Europa e quale strumento di diffusione della cultura e vettore di civilizzazione delle società. L’ottica è, insomma, rivolta alla costruzione e allo sviluppo dell'identità culturale del vecchio continente. Quest'ultima infatti è andata di pari passo con il progresso tecnico del libro, dall'invenzione della stampa al suo sviluppo, in parallelo con la crescita della società civile europea fino al contesto odierno, caratterizzato dall'uso di reti telematiche globali e dalla crescente affermazione di nuovi supporti digitali.