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Innovazione

Antipirateria digitale, passi avanti in Danimarca e Regno Unito

di E. Vergine - G. Pepi notizia del 27 giugno 2012

Stop al download illegale in Danimarca. Il ministero della Cultura danese ha annunciato di aver messo a punto una serie di regole per riuscire a prevenire e contrastare la pireteria digitale – soprattutto quella derivata dalla condivisione illecita di contenuti protetti da copyright – con un approccio più morbido di quello che si rifà alla cosiddetta «dottrina Sarkozy» che prevedeva, dopo una serie di richiami, il taglio della connessione Internet.
Le parole chiave di questo programma sono infatti: educazione, sensibilizzazione e promozione di alternative legali (soprattutto per quanto riguarda il consumo audiovisivo). Si partirà dalla costruzione, da parte delle autorità danesi, di un «forum per l’innovazione»: un portale in cui raccogliere le varie esperienze di business legate ai settori dell’intrattenimento. Una sorta di agorà, in pratica, in cui raccogliere idee e proposte per individuare alternative legali che sostituiscano la fruizione impropria di contenuti protetti da copyright. Molto spesso infatti gli utenti stessi non hanno ben chiaro cosa esattamente sia consentito e cosa no e per ovviare a questo problema il ministero della Cultura danese ha proposto ai maggiori rappresentanti delle industrie dei contenuti e agli operatori delle telecomunicazioni di impegnarsi in un massivo programma di educazione alla legalità, al rispetto del lavoro degli autori e delle loro opere. Inoltre sarà dedicata particolare attenzione a una più accurata protezione delle reti WiFi libere, spesso usate impropriamente all’insaputa dei loro proprietari. 
Intanto in Gran Bretagna, il futuro codice antipirateria che dovrà regolare l'accesso a Internet inizia a prendere corpo. L'Ofcom, l'autorità delle telecomunicazioni, ha infatti presentato ieri la bozza di riforma. Stando al documento, a partire dal 1 marzo del 2014 gli utenti che scaricano abusivamente materiale protetto da copyright riceveranno delle lettere di avvertimento dai provider. Alla terza nell'arco di una anno scatteranno le misure punitive.
I maggiori provider - BT, Everything Everywhere, O2, Sky, TalkTalk Group e Virgin Media - hanno infatti capitolato alle pressioni di industria e governo e hanno trovato un accordo per gestire le lamentele.  Gli utenti accusati di attività illicite potranno però fare appello alla procedura d'infrazione a un costo di 20 sterline, che saranno restituite se il ricorso verrà accolto.
Il codice verrà ora sottoposto a consultazione pubblica e, se tutto va bene, verrà tradotto in legge entro la fine dell'anno. In attesa dell'entrata in vigore della riforma verranno istituiti gli appositi enti di vigilanza che serviranno a far funzionare il sistema. Che verrà pagato al 75% dai detentori dei copyright. Ovvero le grandi major musicali e cinematografiche.

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