Tra i presidenti dei gruppi, nonché vicepresidenti dell’Associazione Italiana Editori, il 28 settembre durante l'assemblea è stato riconfermato Paolo Tartaglino, alla guida del Gruppo Educativo.
Dopo oltre vent’anni nella redazione di Petrini editore, ha lavorato in Paravia – poi PBM – e attualmente opera in qualità di direttore editoriale in Lattes Editori che, con oltre 40 titoli per la scuola secondaria di primo grado e 20 per la secondaria di secondo grado, in versione cartacea e digitale, offre una proposta editoriale attenta alle più diversificate esigenze della scuola e delle famiglie. Tartaglino è presidente del Gruppo Educativo di AIE dal 2021 e da qualche anno fa parte anche del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria.
Come rappresentante degli editori scolastici, nell'intervista ci parla del tema molto attenzionato del diritto allo studio. «Attualmente, in Italia
le famiglie in povertà assoluta sono 1 milione e 900 mila e le famiglie in povertà relativa sono 2 milioni e 900 mila: sono numeri molto alti. Lo Stato mette a disposizione per queste famiglie un fondo di
133 milioni, ma è importante che il fondo venga aumentato
» spiega Tartaglino. «Oggi, per coprire le esigenze della sola povertà assoluta sono necessari 170 milioni, ciò significa che il fondo dev'essere
aumentato di 40 milioni. Ma soprattutto, dev'essere messo a disposizione in modo fruibile e rapido, così che le famiglie possano realmente utilizzarlo per l’acquisto dei testi scolastici, che spesso sono gli unici testi che entrano nelle case italiane
» aggiunge. «Inoltre, chiediamo anche che sia messo a disposizione per tutte le famiglie
la possibilità di detrarre fiscalmente il costo per l’acquisto dei libri scolastici così come accade per i farmaci, per le palestre o per le spese veterinarie
».
Un'ulteriore questione molto sentita nel mondo dell'editoria scolastica è quella che riguarda il digitale. «Fin dal 2013, quando è diventato obbligatorio mettere a disposizione una versione digitale del libro, gli editori hanno fatto ben di più di quello che la legge chiedeva, operando e lavorando su piattaforme e mettendo a disposizione con l’acquisto del libro, gratuitamente,
contenuti digitali integrativi. Con la pandemia, l’attenzione al digitale e l’utilizzo di questi contenuti nella didattica è aumentato, sia da parte degli studenti che degli insegnanti, anche se il libro scolastico è rimasto un punto di riferimento per l’apprendimento
» dichiara Tartaglino.
«Tutto questo, però, necessita di
formazione – che, in quel periodo, è stata fatta dagli stessi editori scolastici – e anche di
strutture. Sappiamo che il PNRR sta mettendo a disposizione delle scuole dei fondi che sicuramente copriranno i costi per un adeguamento delle strutture, delle reti, e anche probabilmente della formazione. Pertanto pensiamo che tutto questo possa essere in qualche modo consolidato
» aggiunge.«Ricordiamoci, però, che il digitale è assolutamente complementare al libro di testo, ma non lo sostituisce. Stiamo vedendo dalle notizie che arrivano dal Nord Europa, in particolare dalla Svezia, come ci sia
una forte tendenza al tornare non solo sul libro cartaceo, ma anche allo scrivere. Si sta tornando a elementi di manualità, alla lettura sul cartaceo, che indubbiamente sembrano dare risultati positivi per quanto riguarda l’apprendimento delle ragazze e dei ragazzi
» conclude il presidente del Gruppo Educativo AIE.