Tra i nuovi presidenti dei gruppi, nonché vicepresidenti dell’Associazione Italiana Editori, il 28 settembre è stato eletto Lorenzo Armando, alla guida del Gruppo Piccoli editori. È fondatore nel 1998 dell’azienda che oggi prende il nome di Lexis Compagnia Editoriale in Torino che fornisce servizi a realtà editoriali italiane ed estere, opera come editore tramite diversi marchi principalmente nell’ambito accademico e saggistico – tra i quali Rosenberg & Sellier, Celid, Accademia University Press, Kermes – e partecipa al consorzio Operas e all’associazione Italian Cultural Content Industry. Armando è anche amministratore di IT Publishing srl e presidente dell’Associazione TPF.
La piccola e media editoria deve affrontare delle sfide non da poco nel panorama del mercato editoriale nel suo complesso. «Esaurita l’anomalia dell’emergenza sanitaria, sono riemersi i problemi della filiera trade, in termini sostanzialmente simili agli anni precedenti» spiega Armando. «Ci confrontiamo con problemi di concentrazione, aggregazioni e interessi che finiscono per emarginare il mondo della piccola editoria e di quella indipendente in generale. È necessario un ragionamento su tutta la filiera, dal momento che la piccola e media editoria continua a rappresentare un comparto fondamentale sul piano della qualità, della difesa della bibliodiversità, del coraggio e del contatto con il pubblico, come si può vedere ad esempio alla fiera Più libri più liberi».
Ma quali sono, nello specifico, le carenze più importanti che riguardano i piccoli editori? «Bisogna trovare un equilibrio tra le dinamiche del libero mercato e il sostegno pubblico, uscendo dalle misure emergenziali e andando verso misure strutturali concordate con le aziende, che siano in grado di rendere le imprese sane e pronte a sostenere il proprio business» continua Armando. «Quello che si può fare è puntare soprattutto sull’innovazione, per la quale il nostro comparto ha sicuramente dei deficit, così come ne ha sul piano della managerialità e della capacità imprenditoriale. Su questo conto che sia l’AIE a continuare a lavorare per fornire consulenza e formazione, al fine di tutelare e consolidare il ruolo di un comparto che ha ancora autorevolezza da spendere, sia nel dibattito culturale che in generale nella società».
Tra le grandi difficoltà dei piccoli editori anche la costante ricerca di visibilità in un mercato editoriale sempre più vasto. «Non penso che sia filiera trade, nel modo in cui funziona oggi, a poter garantire la visibilità: siamo noi che dobbiamo trovare soluzioni. E non credo nemmeno che il problema sia diminuire il numero delle pubblicazioni» dichiara il neopresidente del Gruppo Piccoli editori di AIE. «Noi lavoriamo sulle nicchie, come tutte le piccole e medie imprese nel mondo economico, e al giorno d’oggi esistono degli strumenti che possiamo utilizzare come meccanismi di disintermediazione della filiera, come il web e l’e-commerce, che possono aiutarci a consolidare e a dare visibilità a ciò che produciamo. Tuttavia, bisogna farlo con un di più di innovazione ed efficienza che al momento manca – penso, ad esempio, al print on demand e alla gestione dei metadati – e anche questo è un aspetto sul quale cercheremo di lavorare» conclude Armando.
Dopo Renata Gorgani e Lorenzo Armando, nel corso delle prossime settimane GdL TV renderà disponibili anche le videointerviste degli altri vicepresidenti: Maurizio Messina (Edizioni Angelo Guerini e associati), presidente del Gruppo Accademico professionale, e Paolo Tartaglino (S. Lattes & C. Editori SpA), presidente del Gruppo Educativo.