Il 5 luglio il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento sui mercati digitali (Dma). Regolamento che l’Associazione Italiana Editori e la Federazione degli editori europei (FEP) salutano con favore: «Il testo approvato in Parlamento rappresenta un miglioramento rispetto al passato e speriamo che l'implementazione nazionale influirà positivamente sulla disponibilità dei dati per l'industria editoriale, soprattutto per quanto riguarda i grandi negozi online» commenta Anne Bergman, direttore della FEP.
«Di miglioramenti potrebbero essercene altri – prosegue Bergman – ma dobbiamo partire da quello che abbiamo e da lì continuare a fare di meglio». Grazie al regolamento le grandi piattaforme che vendono servizi e prodotti online come ad esempio Amazon – dovranno rispettare obblighi più rigorosi a tutela della concorrenza.
Tra questi l’obbligo di condivisione dei dati di vendita con i propri «business users» (nel caso di Amazon gli editori); il divieto di favorire propri contenuti/prodotti in vendita sulla piattaforma rispetto a quelli di soggetti terzi; nuovi obblighi in materia di interoperabilità dei contenuti, questione cruciale nel mercato degli e-book e, più in generale, dei contenuti digitali.
L’editoria europea, intanto va incontro a un ulteriore importante traguardo: nel 2025 entrerà in vigore l’European Accessibility Act, la normativa sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi che coinvolge il mondo del libro, in particolare gli e-book.
«L'accessibilità è un tema molto interessante, un tema che l'editoria italiana ha cominciato ad affrontare molto tempo fa con la creazione di Fondazione LIA» spiega Bergman. «Penso che siate in assoluto – sia come editoria che come associazione – fra i Paesi che si posizionano in testa in questo processo».
L’European Accessibility Act non prevede solo che gli e-book in commercio rispettino i criteri internazionali di accessibilità, ma che così faccia l’intera filiera editoriale. L’intero percorso che passa dalla ricerca di un libro digitale al suo acquisto o prestito, e infine alla lettura, dovrà quindi risultare accessibile. Un percorso che comprende gli e-commerce, i device digitali e i rispettivi software per la lettura, le soluzioni DRM (Digital Rights Managemet), e tutte le piattaforme che riguardano l’acquisto o il prestito di un e-book, sia nella versione desktop, sia mobile.
«È molto importante che gli editori non vedano il 2025 come una scadenza distante, e che al contrario si adattino rapidamente. Se siete italiani avete la possibilità di rivolgervi a LIA per assicurarvi che i vostri flussi editoriali integrino l'accessibilità nell’intero processo produttivo. Altrimenti non sarete più in grado di vendere i vostri libri in Europa».
«In quanto FEP abbiamo il compito di rappresentare e sostenere gli editori a livello europeo» conclude Anne Bergman. «Quello che facciamo consiste nel monitorare le legislazioni in essere, capire in che modo possono influire sulla filiera editoriale e assicurarci che queste possano supportare gli editori di tutta Europa nel miglior modo possibile».