«Trentasei anni fa l’Italia è stata per la prima volta Ospite d’Onore a Francoforte, e nel nostro Paese si acquistavano 50 milioni di libri l’anno per un totale di 361 milioni di euro. Oggi, torniamo in fiera in questa veste con 112 milioni di copie vendute, più del doppio, e una crescita a valore del 110% al netto dell’inflazione. Quella italiana è diventata la quarta editoria in Europa, un’editoria aperta al mondo, con migliaia di diritti di traduzione comprati e venduti all’estero ogni anno» scrive Innocenzo Cipolletta, direttore responsabile del Giornale della Libreria, nell’editoriale che apre questo numero realizzato in media partnership con la Buchmesse.
Nel prepararci all’appuntamento con la Buchmesse 2024, continua Cipolletta, negli anni che hanno preceduto questo momento, il nostro primo obiettivo è sempre stato raccontare l’Italia del libro moderna, solida, rivolta al futuro che siamo nel frattempo diventati. Un’Italia del libro che, con i suoi autori e i suoi editori, interpreta i cambiamenti del Paese e li accompagna attraverso uno scambio di idee libero e continuo.
«Lo scambio di idee è stato anche il principio che ci ha guidati nella preparazione degli incontri per la Buchmesse, accogliendo le indicazioni degli editori così come quelle degli scrittori, a volte anche critiche, che hanno chiesto e ottenuto di integrare il palinsesto con incontri che tematizzassero il nodo dei rapporti tra letterature e potere».
Se chi è a Francoforte vedrà – sta vedendo – quest’Italia del libro plasticamente rappresentata negli spazi, i programmi, le case editrici, le autrici e gli autori che sostanziano la partecipazione del nostro Paese come Ospite d’Onore, con il presente numero del Giornale della Libreria ci rivolgiamo a chi in fiera c’è e a chi non c’è, e magari a chi ci leggerà tra qualche decennio cercando traccia storica dell’appuntamento, «aumentando» per certi versi questa rappresentazione.
L’apertura del numero è affidata alle
voci delle istituzioni che hanno cooperato in questo viaggio. Si prosegue portando a compimento l’interessante confronto
intrapreso sul numero di maggio, grazie all’Ufficio studi AIE, orientato a leggere l’editoria d’oggi in continuità con quella del 1988. Dopo aver indagato i principali indicatori, ci concentriamo adesso sui
titoli best seller, di allora e del 2023, spingendoci a chiederci cosa ci raccontano del Paese che eravamo e che siamo.
Al centro del numero, l’inserto
L’Italia del libro. Un racconto in cifre: una mappa speciale per condurci attraverso l’esperienza dell’Italia Ospite d’Onore, che racconta non tanto l’intero panorama editoriale italiano, le sue articolazioni culturali, la sua storia – un’impresa che lasciamo al
Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2024, di recentissima pubblicazione – ma i numeri che, sinteticamente, ne descrivono le principali caratteristiche oggi.
E se è partito 36 anni fa il viaggio che ci porta oggi a Francoforte, con Gian Arturo Ferrari ed Eva Ferri abbiamo provato a immaginare dove questo stesso viaggio ci condurrà tra 36 anni ancora: chi leggerà l’editoria italiana, dove verrà tradotta, dove farà scouting. Soprattutto, chi sarà a scriverla?
Il numero di ottobre si chiude infine con i suggerimenti di chi ci accoglie e ci ospita in questa meravigliosa fiera, il team della Frankfurter Buchmesse, con i suoi dieci eventi, luoghi da visitare e appuntamenti da non mancare in questi giorni.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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