A inaugurare la quarta edizione, sabato 18 gennaio alle ore 16.00, sarà il dialogo tra il filosofo Umberto Galimberti e Armando Torno – dal titolo La cultura innanzitutto! – cui farà seguito un fitto palinsesto di attività: dalle conferenze alle mostre, che «saranno sette, ricercatissime, pensate una a una. Mostre che potrebbero benissimo stare esposte due mesi in un museo, ma che nel nostro caso dureranno due giorni. Una brevità che serve a potenziarne l’impatto. Il verso d’amore sul Naviglio. Mostra dedicata ad Alda Merini nelle manifestazioni del decennale della scomparsa è per esempio la più completa mai allestita sulla poetessa». Fino ai laboratori, tra gioielli, sculture di carta e parole incise.
Si terrà domenica 19 gennaio, dalle ore 10.30 in Sala Dante, l’incontro organizzato in collaborazione con AIE, dal titolo Una storia infinita. I mercati paralleli del libro: usato, modernariato, antico. A intervenire, moderati ancora da Armando Torno, saranno Silvio Fiechter (Libraccio), Mario Giupponi (ALAI), Giovanni Peresson (AIE) e Filippo Terzi (libraio).
In questi anni accanto al mercato del libro nuovo e del libro antiquario è cresciuto un mercato parallelo dell'usato e dei libri d'occasione che si sono fatti largo nelle librerie, negli store online, ma anche in saloni e fiere. È cresciuto l'interesse del pubblico – non più composto solo da studenti e da universitari – verso la dimensione esplorativa dei «luoghi» in cui cercare questo tipo di prodotti. È cresciuto l'interesse delle librerie, che sempre più di frequente compongono il loro assortimento in un mix di nuovo e usato. È cresciuta, insomma, la dimensione economica del settore. La presentazione di un’indagine condotta sul tema dall'Associazione Italiana Editori diventerà l'occasione per definire i contorni di questo segmento di mercato e del profilo del suo pubblico, e per capire quali competenze professionali deve sviluppare per crescere e specializzarsi.
«Oggi il Salone della Cultura è riuscito in una specie di miracolo, che all’estero ci riconoscono moltissimo ma che qui da noi facciamo ancora fatica a comprendere e a raccontare. È riuscito a fondere – molto più che a giustapporre, come si vede talvolta fare nei poco fortunati esempi delle aree dedicate ai libri antichi all’interno delle fiere generaliste – i mondi del libro nuovo, del libro d’occasione e degli antiquari del libro. E lo ha fatto costruendo un modello di sostenibilità economica che si regge perfettamente sulle sue gambe, senza l’aiuto di nessun contributo pubblico o privato che sia».
I fattori del successo e della crescita? «Siamo attentissimi alla gestione economica e alle risorse» precisa Matteo Luteriani. «Abbiamo poi deciso d’investire seriamente in comunicazione: affidandoci a Mara Vitali e alla sua specifica competenza sugli eventi culturali per quanto concerne l’ufficio stampa; e lasciando la cura dei canali social a una realtà altrettanto specializzata».
Infine, la capacità d’ascolto. «Miglioriamo di anno in anno perché prestiamo attenzione ai suggerimenti, ai reclami, alle annotazioni positive e negative che ci arrivano da espositori, pubblico, relatori… E sempre ne facciamo tesoro quando lavoriamo all’edizione successiva».
Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Da diversi anni mi occupo di contenuti, dal 2015 al Giornale della libreria. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: i social media e la cultura digitale, il branded content, l'e-commerce, i libri non necessariamente di carta e l’innovazione in quasi tutti i suoi aspetti. Fuori e dentro Internet.
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