Dal 21 al 23 aprile, l'Italia parteciperà al Festival du Livre de Paris come Paese Ospite d'Onore, fiera di cui il Giornale della Libreria sarà media partner. Per questa occasione, molte autrici e molti autori italiani saranno a Parigi per incontrare il pubblico francese, grazie al programma congiunto, dal titolo Passioni Italiane, realizzato con Italissimo, il Festival di letteratura e cultura italiane che si terrà dal 17 al 23 aprile nella capitale francese.
L'iniziativa fa parte di un percorso di promozione internazionale dell'editoria italiana che nel 2024 toccherà anche la Frankfurter Buchmesse ed è resa possibile dal sostegno e dalla collaborazione tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Cultura con il Centro per il libro e la lettura, l’Ambasciata d’Italia a Parigi, l'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e l'Associazione Italiana Editori (che si avvale dell’agenzia Ex Libris).
Ricardo Franco Levi, presidente dell'Associazione Italiana Editori, e Vincent Montagne, presidente del Syndicat national de l'édition (SNE), ci raccontano i dettagli di questa partecipazione, nuova prova di una secolare amicizia tra Italia e Francia.
Quali sono i rapporti tra l'editoria francese e quella italiana? Quali le affinità tra questi due Paesi tradizionalmente legati al libro?
Ricardo Franco Levi: Entrambi i Paesi hanno un solido nucleo di lettori appassionati che alimentano una vasta offerta editoriale e di valore. La bibliodiversità è un concetto caro ai lettori italiani, come a quelli francesi. Questo si nota, ad esempio, dal successo di eventi e festival letterari, e dal prestigio di cui godono le librerie sia in Italia che in Francia, che rimangono essenziali agli occhi dei lettori.
Vincent Montagne: Inoltre, la letteratura italiana si basa su una cultura classica senza pari. Bisogna rileggere Dante e Petrarca! E ci sono molti autori rilevanti al giorno d’oggi. Umberto Eco, Alessandro Barrico, Erri de Luca sono essenziali in Francia e contribuiscono a dare all'Italia un posto eccezionale nel panorama editoriale mondiale.
Cosa rappresenta questo invito come Paese Ospite d’Onore per l'editoria italiana? Come viene percepita la letteratura italiana all'estero? Quali influenze avrà?
Ricardo Franco Levi: Gialli, grandi saghe familiari, classici... Siamo consapevoli della popolarità della letteratura italiana e, più in generale, della cultura e dello stile italiano, nel mondo e in particolare in Francia, un Paese amico con cui abbiamo legami storici. Vogliamo andare oltre gli autori popolari, la sentiamo come una responsabilità: vogliamo portare oltralpe non solo i nostri romanzieri, ma anche la nostra saggistica, le nostre graphic novel e molto altro. L’editoria italiana sta vivendo un momento di grande fermento, le nuove generazioni frequentano le librerie e si fanno portavoce di nuovi generi e autori che meritano di essere conosciuti.
Vincent Montagne: Sono d'accordo con il presidente Levi, l'Italia ha molte voci. È dolce come una serata trascorsa nella luce soffusa della Puglia e a volte piccante come un morso di puntarelle. Elena Ferrante e Roberto Saviano sono senza dubbio le due figure di spicco. Invitiamo i lettori ad andare oltre e a scoprire la vitalità dell’attuale produzione editoriale e la creatività di una generazione molto promettente. Per esperienza, sappiamo che questo invito ci permette di aprire un varco nell’interesse di librai, bibliotecari e infine lettori per le opere italiane tradotte in francese.
Quali sono le sfide che deve affrontare la traduzione? Il numero di traduzioni è sufficiente da entrambi i lati delle Alpi? E come si possono migliorare questi scambi?
Ricardo Franco Levi: La Francia è il secondo mercato per la vendita dei diritti delle opere italiane all'estero, con oltre 900 titoli tradotti ogni anno. Allo stesso modo, la popolarità della letteratura francese in Italia è innegabile. Basti pensare al grande successo del Premio Nobel Annie Ernaux presso il pubblico italiano, arrivato ben prima del riconoscimento dell'Accademia di Svezia. Ma dobbiamo migliorare: il nostro Paese investe più di un milione di euro all'anno in aiuti alle traduzioni e la razionalizzazione del sistema di bandi che stiamo portando avanti potrebbe rendere questo incentivo ancora più utile. L'invito della Francia al Festival du Livre de Paris sarà uno dei momenti chiave del nostro piano di sviluppo.
Vincent Montagne: Condivido totalmente questa ambizione. L'Italia è uno dei Paesi con cui scambiamo più diritti di traduzione. I principali autori francesi vengono tradotti lì. Ad esempio, un nuovo libro di Michel Houellebecq esce contemporaneamente in Francia e in Italia. Il mercato italiano ha una quota significativa di lettori all'estero, e questo vale anche per i libri per bambini e i fumetti. Gli editori vogliono accelerare questi scambi e dare ai lettori l'accesso a nuovi autori di talento. Va inoltre ricordato che il Grand Prix du Roman dell’Académie française è stato assegnato a Giuliano da Empoli, un esordiente italo-svizzero che scrive in francese.
Durante la pandemia, l'Italia è stata pioniera nel riconoscere come essenziale l’attività delle librerie. È stata d'ispirazione per la Francia?
Vincent Montagne: Sì, la rapida risposta dei nostri vicini italiani all'urgenza di rendere disponibili i libri ci ha aiutato a convincere il governo della necessità di questa misura. Questo è un buon esempio degli scambi costanti che abbiamo con gli editori italiani, che sono anche nostri amici.
Ricardo Franco Levi: Più in generale, durante la pandemia, l'Italia ha sviluppato un sistema di sostegno all'editoria che è anche – attraverso la stimolazione della domanda – un sistema di sostegno alla lettura. Aiutare soprattutto i giovani a entrare in libreria, accompagnando i loro consumi culturali, è un approccio efficace che va perseguito nel nostro Paese e in tutta Europa.
In Francia è evidente il netto aumento dei libri di narrativa e ancor di più dei libri illustrati. I manga, addirittura, stanno vivendo una nuova età dell’oro. La situazione è analoga in Italia? Cosa leggono i giovani?
Ricardo Franco Levi: Nel 2022, rispetto all'anno precedente, le vendite di fumetti sono aumentate del 16%, quelle di narrativa straniera del 9% e quelle di narrativa italiana di oltre il 4%, incrementi che hanno compensato il calo delle vendite della saggistica. Nel 2022, gli italiani hanno scelto i libri d’evasione, ma dietro a questi successi ci sono soprattutto i giovani che entrano in libreria per acquistare certamente manga, ma non solo. Tra i dieci titoli più venduti in Italia lo scorso anno, almeno cinque sono diventati popolari grazie a TikTok, o su piattaforme come Wattpad.
Vincent Montagne: Stiamo assistendo a un cambiamento nelle pratiche di lettura che giocano sui confini linguistici. Il mercato dei manga è particolarmente dinamico in Francia. Oggi, sei fumetti su dieci venduti in Francia sono manga giapponesi. Si tratta di un fenomeno generazionale motivato dalla qualità delle opere e in particolare dalla potenza di queste narrazioni, spesso adattate per lo schermo. Sono anche in competizione con l’ascesa dei webtoon coreani che adottano il formato verticale degli schermi degli smartphone. Ma i giovani variano molto le loro letture: anche la poesia, i fantasy e i romanzi classici sono popolari.
A livello più ampio, ci sono sfide comuni nella promozione della lettura nei nostri due Paesi?
Ricardo Franco Levi: Se guardiamo ai dati sulla lettura in Italia, ciò che emerge è la grande disparità tra Nord e Sud, ma anche tra chi vive nelle grandi città e chi no. Credo che la questione delle disparità territoriali nell'accesso ai consumi culturali sia comune a Francia e Italia e, più in generale, a tutti i Paesi occidentali. Promuovere la cultura e i libri significa promuovere l'educazione al pensiero critico e quindi al dialogo democratico.
Vincent Montagne: A questo scopo, il Ministero della Cultura francese ha istituito il Pass Culture, un ottimo modo per abituare i giovani ad andare in libreria. Si tratta di un'idea che viene dall’Italia. Un altro tema che abbiamo a cuore è la lettura ad alta voce: nello specifico, SNE ha creato nel 2012 il gioco nazionale «Petits Champions de la Lecture», che permette a più di 128.000 alunni delle scuole medie di esercitarsi nella lettura ad alta voce e, per i finalisti, di farlo sul palcoscenico della Comédie Française. Portiamo questa iniziativa al Teatro alla Scala?
Cosa augurate al pubblico francese che visiterà il Festival du Livre de Paris?
Ricardo Franco Levi: Auguro loro di scoprire un autore inaspettato, un saggio che non stavano cercando, una storia che non sapevano esistesse, e che tutto questo sia in un libro italiano. L'e-commerce ci permette di trovare il libro che cercavamo e di averlo a casa in pochi giorni e questo è meraviglioso. Ma le fiere, i festival, le librerie ci permettono ancora di imbatterci nell'inaspettato, nel non programmato. Questa è una delle caratteristiche più belle dell'editoria: ogni anno in Italia escono più di 60.000 nuovi libri. Sorprendente, no?
Vincent Montagne: Che questi tre giorni siano un'altra occasione per allargare i propri orizzonti di lettura. Che stimolino la curiosità del pubblico francese verso la letteratura italiana e le sue tonalità contemporanee. E infine, che questo Festival faccia vibrare i cuori di tutti gli amanti dei libri, da Parigi a Roma!
L'intervista è disponibile in francese sul sito del Festival du Livre de Paris.