«Non abbiamo mai smesso di lavorare in vista della terza edizione del Salone del libro e dell’editoria a Napoli» racconta Diego Guida, presidente del Gruppo dei piccoli editori dell'Associazione Italiana Editori e fondatore – con Rosario Bianco, Alessandro Polidoro e Antonio Parlati – del Comitato Liber@arte, che nel 2018 ha promosso la nascita di NapoliCittàLibro.
«Lo slittamento di date dell’annus horribilis, il 2020, che ci ha portato a organizzare questa terza edizione direttamente nel 2021, vuole essere una dimostrazione di carattere: la città, i suoi editori, i napoletani, sono pronti a rispondere all’appello di chi vuole impegno per una ripresa post pandemia. Pronti a guardare avanti – naturalmente nel rispetto delle prescrizioni anti Covid – e a contribuire in modo attivo e concreto al rilancio di un settore, quello editoriale e culturale, gravemente colpito dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria».
NapoliCittàLibro, che aveva annunciato le sue date in presenza a inizio maggio, è pronta a tornare. La fiera, promossa e finanziata dalla Regione Campania attraverso la Scabec e patrocinata da AIE, si terrà dall’1 al 4 luglio a Palazzo Reale, in piazza Plebiscito. L’incontro d’apertura sarà dedicato alla memoria di Luis Sepúlveda, che avrebbe dovuto essere il testimonial di questa terza edizione e che invece è scomparso lo scorso anno, vittima proprio del Covid. Quando mancano due settimane esatte all’inizio della manifestazione, a Diego Guida abbiamo chiesto cosa attenderci da questa terza edizione.
Quello della pandemia è stato un lunghissimo inverno, non ancora alle spalle.
Proprio così. Il 2020 sarà ricordato come l’anno che ha messo alla prova la tenuta del sistema Paese, ma anche come l’anno che ha mostrato la forza dello spirito civile degli italiani. L’emergenza sanitaria sta riverberando ancora oggi i suoi effetti sul mondo del libro. Francoforte, Parigi, Londra, Torino, Roma, Bologna: la stragrande maggioranza delle manifestazioni ha scelto giustamente di rimandare l’edizione del 2020 e ancora quella del 2021, di offrire versioni digitali. Qui a Napoli, con il sostegno della Regione Campania e sotto gli auspici internazionali della rete Aldus Up, abbiamo con ostinazione e caparbietà ritenuto che i tempi fossero maturi per tornare in presenza.
Esclusivamente in presenza?
Non del tutto. Sarà una nuova formula quella proposta ai visitatori negli spazi della Piazza del Plebiscito, del Real Teatro di San Carlo, dei porticati di Palazzo Reale, con ampi spazi dedicati ai contenuti digitali: sia video e «viaggi nel tempo» nelle edizioni precedenti che testimonianze, anticipazioni sugli eventi in programma, approfondimenti. Tutti questi contenuti saranno distribuiti dal portale Cultura della Regione Campania, con lo scopo di promuovere la cultura, la lettura e le arti mediante il racconto mediatico e l’interazione su piattaforma digitale.
I saloni del libro sono macchine dall’organizzazione complessa, vieppiù nelle circostanze attuali. Come avete gestito questo aspetto?
Per poter dar vita a una manifestazione in linea con tutte le norme sulla sicurezza emanate, in questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo puntato su un’edizione «outdoor», sfruttando la maggiore fruibilità e le migliori condizioni di sicurezza degli spazi anche all’aperto, una scelta che consentirà un maggior numero di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche del sito, pur nel totale rispetto dei criteri di divieto di assembramento e di distanza interpersonale minima.
Le altre novità di quest’edizione?
Per la prima volta la città di Napoli ospiterà il village degli espositori, un ricco parterre di case editrici da tutta Italia fra i cui stand andare a caccia di storie e di bei libri da riportare a casa, ed un palco mobile dedicato alla presentazione delle novità editoriali, agli incontri con gli scrittori ed esibizioni live, con un variegato programma legato alle attività di promozione della lettura e della cultura in genere, con uno sguardo particolare alle nuove generazioni.
Sarà anche un salone «diffuso», quello di quest’anno.
Sì. L’altra novità, infatti, è che l’organizzazione del Salone del Libro, nei quattro giorni successivi alle date partenopee, si espanderà con quattro appuntamenti nelle altre provincie della regione campana, raggiungendo con un truck alcuni tra i luoghi più suggestivi del nostro territorio e offrendo ai visitatori incontri in presenza con gli autori e momenti di intrattenimento con personaggi dello spettacolo.
Anche l’iniziativa itinerante, come l’intera manifestazione, avrà un contraltare online: non solo le attività previste nelle sale incontri e al Caffè letterario all’interno del truck saranno contemporaneamente trasmesse in streaming sui canali social della fiera, ma il programma includerà appuntamenti in esclusiva digitale, ovvero prime visioni in diretta social con ospiti in collegamento dai luoghi più diversi. Tutti gli eventi, inoltre, saranno diffusi in tempo reale su maxischermi posizionati in punti strategici delle città.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
Guarda tutti gli articoli scritti da Alessandra Rotondo