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Fiere e saloni

Il Giornale della Libreria al Salone di Torino. Ecco il numero di maggio

di Alessandra Rotondo notizia del 7 maggio 2024

«Tra il 1988 e il 2023 il mercato editoriale italiano quintuplica a valore corrente e più che raddoppia tenendo conto dei processi inflattivi. È come se il comparto editoriale nella sua interezza fosse cresciuto ogni anno di quasi il 12%, oppure del 3% a valore costante» racconta Innocenzo Cipolletta, direttore responsabile del Giornale della Libreria sul numero di maggio, in uscita giovedì 9.

In trentacinque anni, continua Cipolletta, è lo scenario completo dell’editoria a evolvere, e non solo. Più che raddoppiano gli editori di libri attivi in Italia e triplicano i titoli di varia adulti e ragazzi che pubblicano. Anche lettrici e lettori fanno un balzo notevole in avanti.

È nel 1988 che il Salone internazionale del libro di Torino apre per la prima volta i battenti. Dello stesso anno è la prima partecipazione dell’Italia come Ospite d’Onore alla Fiera del libro di Francoforte: era anche la prima volta in assoluto che la Buchmesse lanciava questo programma.

Trentasei anni dopo, il 2024 è di nuovo «il grande anno» dell’Italia in Germania: ne scrive Maria Carolina Foi, direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Berlino, a pagina 12, in rapido avvicinamento al momento in cui l’Italia sarà Ospite d’Onore 2024 alla Fiera del libro di Francoforte. Intanto il primo Salone di Annalena Benini – l’intervista alla direttrice apre questo numero del Giornale della Libreria, realizzato proprio in collaborazione con la manifestazione torinese – ha il tedesco come Lingua Ospite.

È un’Italia diversa quella che porteremo in ottobre alla Buchmesse: i numeri dell’Ufficio studi AIE, a pagina 8, ci aiutano a circostanziare questa considerazione. Un’Italia capace oggi di una proiezione internazionale – tanto in termini d’immaginario quanto di export culturale e segnatamente editoriale – impensabile trentasei anni fa. È una galassia del libro, dell’autorialità, dei generi e delle possibilità, quella che a Francoforte andremo a presentare, incredibilmente più variegata: lo si coglie a colpo d’occhio alle pagine 14-17 di questo numero, dove vengono esplorate le classifiche settoriali dei libri più venduti, periodicamente pubblicate su giornaledellalibreria.it.

Diversa eppure in continuità con quel primo appuntamento del 1988, anno convenzionale d’inizio di un’era nuova per i nostri libri nel mondo, ma anche per la specializzazione industriale del nostro comparto d’imprese, per il suo incremento dimensionale, per la crescente professionalizzazione del lavoro fuori e dentro la casa editrice.

«E così le sfide da portare avanti o da intraprendere nel futuro prossimo ci appaiono insieme vecchie e nuove» continua Cipolletta. Le dimensioni anguste del nostro mercato domestico; la sinergia con gli altri media e le piattaforme globali d’intrattenimento; la visibilità sui canali di vendita e d’informazione di una produzione di titoli sempre crescente; l’intelligenza artificiale – Giano destinato a rimanere bifronte nelle nostre prospettive – e le minacce che pone alla tutela del diritto d’autore. La storia recente degli algoritmi ad apprendimento automatico ci insegna che ci sono già degli aspetti rispetto ai quali correre ai ripari, con interventi normativi, certo, ma anche tecnologici. È così che nasce il Text and Data Mining Reservation Protocol, che sta aiutando gli editori di libri, in Europa, a proteggere i loro contenuti con un protocollo sviluppato anche grazie ad AIE: se ne scrive nell’articolo conclusivo del numero.

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L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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