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Fiere e saloni

Cosa vuol dire comunicare l’innovazione: Più libri più idee

di Giovanni Peresson notizia del 27 ottobre 2016

Da cinque anni Più libri più liberi ha una sua appendice, Più Libri Più Idee, che si svolge e si sviluppa nelle università di Roma e del Lazio, nella settimana precedente l’avvio della manifestazione fieristica. Le università convolte sono La Sapienza, LUISS, Tor Vergata, Università della Tuscia (Viterbo), Roma 3, e l’Istituto Europeo di Design.

La collaborazione con gli atenei non nasce dunque assieme all’idea fondante di Più Libri; ma si è integrata successivamente, nel momento in cui ci si è resi conto della necessità, per la fiera, da un lato di proiettarsi verso l’esterno e dall’altro di far comprendere meglio a chi sta completando il proprio percorso di studio in cosa consiste il lavoro dell’editore; e che l’editore – dato che i titoli pubblicati in Italia sono oltre 64 mila all’anno, ognuno diverso dall’altro – è necessariamente (geneticamente, potremmo dire) un imprenditore innovativo; che questa innovatività si regge sul concetto di proprietà intellettuale di chi crea il «prototipo» del prodotto su cui l’imprenditore-editore rischia il suo capitale investendo nell’acquisto di diritti; che questa innovatività ha assunto accelerazioni vertiginosi con l’avvento del web, dei social, della transmedialità; ma che innovatività non è necessariamente sinonimo di digitale (di cui pure è, in molte occasioni, una componente via via più importante).

Questi incontri – quest’anno ne sono previsti sei – sono rivolti agli studenti universitari dei corsi di editoria, comunicazione e grafica delle università di Roma e del Lazio, non solo come momento di presentazione e didattica ma anche come finestra sul lavoro dell’editore, che sia da stimolo ad esempio per percorsi di tesi o professionali nuovi.

Sei appuntamenti che precedono o (per la prima volta quest’anno) seguono la Fiera, pensati e organizzati esclusivamente per il mondo delle università. Oltre 500 giovani studenti universitari (il dato è dello scorso anno) si sono messi al lavoro durante l’ultima edizione sui temi legati al mondo del libro e della piccola editoria. E gli atenei romani daranno gli strumenti per lavorare su questo «mondo nuovo» che si sta aprendo – o che si è già aperto – per l’editoria libraria.

Il programma con gli eventi delle singole università saranno presentati, come la loro controparte professionale e fieristica, a partire dalle prossime settimane e sulla newsletter dedicata a Più Libri.

L'autore: Giovanni Peresson

Mi sono sempre occupato di questo mondo. Di editori piccoli e grandi, di libri, di librerie, e di lettori. Spesso anche di quello che stava ai loro confini e a volte anche molto oltre. Di relazioni tra imprese come tra clienti: di chi dava valore a cosa. Di come i valori cambiavano in questi scambi. Perché e come si compra. Perché si entra proprio in quel negozio e si compra proprio quel libro. Del modo e dei luoghi del leggere. Se quello di oggi è ancora «leggere». Di come le liturgie cambiano rimanendo uguali, di come rimanendo uguali sono cambiate. Ormai ho raggiunto l'età per voltarmi indietro e vedere cosa è mutato. Cosa fare da grande non l'ho ancora perfettamente deciso. Diciamo che ho qualche idea. Viaggiare, anche se adesso è un po' complicato. Intanto continuo a dirigere l'Ufficio studi dell'Associazione editori pensando che il Giornale della libreria ne sia parte, perché credo sempre meno nei numeri e più alle storie che si possono raccontare dalle pagine di un periodico e nell'antropologia dei comportamenti che si possono osservare.

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