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Fiere e saloni

Al via la Buchmesse. Più spazio per i distributori

di Camilla Pelizzoli notizia del 10 ottobre 2017

Attenzione, controllare i dati.

Parte domani 11 ottobre l’appuntamento internazionale dell’editoria per antonomasia: il settore si troverà come ogni anno a Francoforte, non solo per la tradizionale compravendita di diritti, ma anche per discutere e confrontarsi sulle nuove tendenze in atto.
 
Si conferma e si rafforza la presenza dell’editoria italiana: 235 gli editori italiani quest’anno presenti, di cui 118 riuniti nello Spazio Italia, spazio espositivo collettivo organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE),  Ministero dello Sviluppo Economico e ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. AIE sarà, inoltre, presente con una serie di incontri e conferenze, consultabili a questo indirizzo.
 
La 69esima edizione della Buchmesse è stata inaugurata da Emmanuel Macron e Angela Merkel, due ospiti d’eccezione che preannunciano una fiera molto attiva su più piani e particolarmente vivace (anche stando alle prime voci sulle vendite di diritti pre-fiera).
 
Nel corso degli anni la piazza di Francoforte si è sempre più aperta a tutti i componenti della filiera editoriale (e non solo), attraverso forum e appuntamenti dedicati: e da quest’anno avranno uno spazio specifico anche i distributori, che potranno incontrarsi con gli editori e gli altri professionisti editoriali all’interno dell’International Publishing Distribution Forum.
 
L’evento, che si terrà il 12 ottobre, ha chiaramente generato molto interesse, visto che sono stati prenotati tutti i posti disponibili. Un ottimo risultato per un incontro nuovo organizzato da un’associazione ancora molto giovane: l’International Publishing Distribution Association, fondata due anni fa. L’IPDA è un’organizzazione «ombrello» che raccoglie distributori grandi e piccoli, fisici e digitali di libri, quotidiani, riviste e altro, ispirata nella sua organizzazione dalla Federazione delle associazioni nazionali dei distributori spagnola (FANDE), con cui condivide anche il direttore generale, José Manuel Anta. Al momento l’associazione conta ventidue membri, in crescita, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Europa.
 
La compresenza di distributori di diversi ambiti permette che i «diversi componenti possano imparare molto aiutandosi reciprocamente» ha spiegato José Manuel Anta a Publishing Perspectives. Una frequentazione proficua dato che «mentre i media convergono l’uno verso l’altro e la distinzione tra i vari prodotti diventa più sfumata, penso che vedremo un numero crescente di distributori che cercano di espandere la propria proposta, per esempio, espandendo i loro servizi e quindi coprendo una parte più ampia della catena del valore». Anche per questo l’IPDA vuole lavorare tanto sul piano commerciale che su quello strategico: «Per servire tanto gli editori quanto i rivenditori nel modo migliore possibile, i distributori devono seguire gli sviluppi del mercato e dei suoi modelli di business da vicino. Ma trovandoci nel mezzo, proprio tra editori e rivenditori (e biblioteche) spesso abbiamo la necessità di ottimizzare i processi prima di chiunque altro. Quindi ovviamente abbiamo un forte interesse verso una catena distributiva solida e dai processi fluidi».
 
Con questo primo evento a Francoforte l’obiettivo è quello di fare network e creare «uno spazio per incontri e scambio di informazioni»; «il nostro focus quest’anno sarà soprattutto legato alle opportunità commerciali», senza dimenticare, come anticipato «lo scambio di conoscenze». Un’idea che l’associazione sviluppa anche nel corso dell’anno con incontri durante altre fiere ed eventi e con la compilazione di un database dei distributori.
 
L’evento, se si svilupperanno le sinergie che preannuncia José Miguel Anta, potrebbe essere foriera di ottime opportunità anche per le aziende italiane; tanto per i distributori italiani affiliati all’IPDA, quanto per gli editori presenti.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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