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Editori

Vivere e scrivere altrove

di L. Novati notizia del 29 aprile 2011

Giovane scrittore belga, nato a Uccle 32 anni fa, Grégoire Polet ama ambientare le sue storie nelle capitali europee, Madrid piuttosto che Parigi, rendendole vere protagoniste dei suoi libri, anche se personalmente ha scelto di vivere in Spagna da diversi anni dove lavora come scrittore e traduttore. Non è un caso strano, nell’essere, come molti giovani oggi, straniero altrove e di patria ovunque, se non per il fatto che Polet è diventato narratore; è una condizione di molti giovani europei, di troppi giovani italiani: a Barcellona infatti vive anche Claudia Cucchiarato, l’autrice di un libro bello e triste, pubblicato da Bruno Mondadori a maggio 2010, Vivo altrove, in cui raccoglie le storie di alcuni tra le decine di migliaia di giovani che negli ultimi anni hanno deciso di abbandonare l'Italia. Dopo Madrid ne dort pas, Excusez les fautes du copiste e Leurs vies éclatantes, con cui entrò in lizza per il Premio Goncourt nel 2007, ancora inediti in Italia, Grégoire Polet appare ora da Fandango con Chucho, il suo quarto romanzo, ambientato a Barcellona, dedalo di vicoli che vomitano turisti, strade ripide verso il Montjuïc, il quartiere del Poble-sec e la sua gente, in cui vive la sua vita desolata anche Chucho, bambino di strada, che incontra Hans che viene da lontano, è tedesco, bello, alto, rassicurante e gli promette un’altra città, New York.

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