«Simon & Schuster non rappresenta un asset strategico della società» ha spiegato l’amministratore delegato di ViacomCbs Bob Bakish durante una conferenza con gli investitori. Aggiungendo di aver già ricevuto diversi solleciti per la vendita della storica casa editrice, soprattutto dopo l’operazione che ha portato alla fusione di Viacom e Cbs, a dicembre del 2019.
L’obiettivo della società – che ha interessi nei settori del cinema, della televisione, dell’editoria, dei media digitali e gestisce circa 170 reti, per un totale di 700 milioni di abbonati in 160 Paesi – è oggi più che mai quello di incassare risorse da investire su altri segmenti considerati più in linea con il core business aziendale. Primo tra tutti il video streaming, un’arena molto competitiva ma decisamente promettente sulla quale ViacomCbs sta puntando da tempo, come sottolinea il «Wall Street Journal».
Secondo le stime dei media statunitensi, Simon & Schuster – di proprietà di Viacom dagli anni Novanta – potrebbe valere circa 1,2 miliardi di dollari. La casa editrice è stata fondata nel 1924 da Richard L. «Dick» Simon e M. Lincoln «Max» Schuster. La prima cosa che pubblicò fu The Cross Word Puzzle Book, una raccolta di cruciverba, la prima in assoluto mai stampata in forma di libro, ed ebbe un successo strepitoso.
Da allora l'azienda è cresciuta fino a pubblicare circa 2 mila titoli all'anno, articolandosi in numerose divisioni e collezionando in catalogo alcuni tra gli autori e le autrici più riconosciuti e venduti al mondo. Oggi, assieme a Penguin Random House, Hachette Livre, HarperCollins e Macmillan Publishers, compone la rosa dei «big five» dell’editoria globale.
L’amministratore delegato ha spiegato di aver ricevuto già in passato offerte per la casa editrice, ma fino a oggi il gruppo non stava attivamente cercato acquirenti. Adesso che la possibilità si fa più che concreta, è inevitabile rivolgere il pensiero a chi potrebbe avere interesse – e risorse – per l’investimento.
L’ipotesi più probabile è che a comprare Simon & Schuster sarà una società collegata a un altro gruppo editoriale. Come la News Corp. di Rupert Murdoch, proprietaria di HarperCollins; oppure la società francese Lagardère Publishing, proprietaria di Hachette Livre; o ancora il colosso dei media tedesco Bertelsmann, che detiene la maggioranza di Penguin Random House.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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