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Editori

Un bestseller tira l'altro

di O. Pittatore - E. Vergine notizia del 7 maggio 2013

Tra i bestseller degli ultimi anni i libri in serie occupano un posto predominante. Perché le storie che si sviluppano in più volumi hanno tanto successo? Ogni nuova uscita sembra provocare un effetto traino sulle vendite dei precedenti volumi della serie, quali sono le motivazioni alla base del fenomeno?Proviamo a rispondere con l'aiuto di IE - Informazioni editoriali. Sul numero di maggio del «Giornale della Libreria» Oddina Pittatore, IE, ha analizzato alcuni casi di successo, dalle 50 Sfumature di E. L. James alla serie delle Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin (Un titolo tira l’altro, pp. 22-23).
Analizziamo qui più nel dettaglio tre esempi citati nell’articolo: la trilogia di Hunger Games di Suzanne Collins, la serie del Diario di una Schiappa di Jeff Kinney e le uscite seriali di Sveva Casati Modignani.
Prima di cominciare però qualche accenno – tratto dall’articolo sopra citato – agli elementi che caratterizzano i libri in serie. Si tratta sempre di fiction scritte dallo stesso autore e caratterizzate dallo stesso protagonista, le cui avventure continuano da un libro all’altro, dando luogo a una serie che si estende su più volumi e che avvince il lettore per la curiosità di seguire i personaggi a lungo termine. I libri sviluppati in serie appartengono indifferentemente a diversi generi, dal fantasy al distopico al thriller fino al romance erotico delle Sfumature. Possono avere lunghezze e durata variabili, anche se le trilogie sembrano particolarmente baciate dal successo mentre le saghe fantasy mostrano una tendenza a dipanarsi in un numero maggiore di volumi (dai 7 di Harry Potter ai 12, nell’edizione italiana, della saga di George Martins). Dal loro successo, a loro volta scaturiscono altre serie, che imitano il genere sulla cresta dell’onda che ha scalato le classifiche. Sono, però, tutti accomunati da due fattori: la durata nel tempo e il potenziale effetto moltiplicatore creato da ogni nuova uscita che dà vita a rinnovate occasioni di pubblicità e di diffusione.
Un altro fattore che mantiene, o riporta, le serie ai vertici delle classifiche, è la loro adattabilità a diversi formati (si veda anche Libri in… serial, di Elena Vergine, Gdl, 3, 2012, pp.38-40). Lo sviluppo narrativo prolungato nel tempo, e nei volumi, favorisce la traduzione in altri linguaggi e su altre piattaforme tecnologiche: film, serie televisive, videogiochi o giochi. E il successo della versione filmica può a sua volta rilanciare il libro da cui è stata tratta, sfruttando i rapporti sinergici tra settore editoriale e cinematografico (un tema approfondito ne Le storie infinite, Gdl, gennaio 2013).
Nel caso di Hunger games, La ragazza di fuoco, il secondo volume della serie, pubblicato da Mondadori nel 2010, ha iniziato a scalare le vendite solo in concomitanza con la ripubblicazione del primo libro; e per l’intera trilogia il picco è stato raggiunto con l’uscita del film a maggio 2012. Un secondo picco, minore, è stato toccato da tutti e tre i volumi tra novembre e dicembre, forse favorito, oltre che dalle vendite natalizie, dall’ampia diffusione della storia in Dvd e Blu-Ray durante l’autunno (Tab. 1).

Pure nel caso della fortunata serie umoristica per ragazzi di Jeff Kinney Il diario di una schiappa (pubblicata in Italia dall’editrice Il Castoro a partire dal 2008), si può notare l’effetto traino sulle vendite provocato dalle nuove uscite. In particolare, la pubblicazione del volume-novità di novembre Diario di una schiappa. Il film coincide con il picco multiplo di tutti i volumi della serie nel periodo natalizio tra novembre e dicembre, in modo simile a quanto avvenuto per la serie di Hunger games (Tab. 2).

L’effetto volano che a ogni nuova pubblicazione rilancia le precedenti non sembra invece così visibile nei libri di quegli autori che pubblicano a ripetizione, il cui nome è diventato garanzia di vendita, ma i cui libri sono storie a se stanti, non organizzate in serie. Se c’è un effetto traino, è in genere abbastanza modesto e riguarda unicamente l’ultimo volume pubblicato, non l’intera produzione. Un esempio tipico di questa tendenza è dato dalle vendite della scrittrice che usa lo pseudonimo di Sveva Casati Modignani (Tab. 3).

 

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