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Editori

UK, le priorità del mondo del libro alle elezioni del 7 maggio

di Elena Vergine notizia del 24 marzo 2015

Il 7 maggio in Inghilterra si svolgeranno le elezioni generali. Una data importante che potrebbe, tra le tante cose, imporre una svolta radicale alla situazione del libro nel Regno Unito.
Analizzando i dati dell’industria, il magazine «The Booksellers» rivela infatti quali dovrebbero essere le priorità dei nuovi parlamentari rispetto al libro, all’editoria, alle biblioteche e alle librerie: la necessità di radicali modifiche legislative va di pari passo con il desiderio generalizzato delle arti creative di essere tenute in maggior considerazione.
Esigenze, quelle della filiera inglese, che trovano corrispondenza non solo a livello europeo – rimandiamo al Manifesto for the 2014 european election realizzato da Ewc, Fep e Ebf – ma anche, naturalmente, italiano. Copyright, Iva, concorrenza leale, riforma educativa: questi i punti salienti che occupano le agende delle principali organizzazioni professionali della filiera del libro europea.
Ma vediamo quali priorità metterà sul tavolo l’industria editoriale inglese, la settimana prossima, in un incontro con i rappresentanti dei principali partiti politici.

Copyright/ IP
Nicola Solomon, Ceo della Society of Authors (Soa) si farà rappresentante delle istanze degli autori che vorrebbero veder promosso un approccio più integrato al diritto d’autore, che elimini le cosiddette «eccezioni» al copyright e che tuteli maggiormente gli scrittori.
La Authors’ Licensing and Collecting Society (Alcs) ha affermato di voler vedere il nuovo governo supportare gli interessi di autori/creatori britannici all’interno dell’attuale dibatto europeo sul copyright.
Il presidente dell’Association of Authors’ Agent (Aaa) Sam Edenborough invece inviterà il nuovo governo a rompere gli indugi e a cominciare finalmente ad attribuire alla questione del copyright la rilevanza che merita, lavorando per la modifica e la creazione di leggi aggiornate.

Biblioteche
Tutta la filiera è unita nel ritenere che le biblioteche vadano sostentate e che necessitino di finanziamenti più cospicui.
L’amministratore delegato di Waterstone, James Daunt, ha affermato che le biblioteche dovrebbero costituire il vero focus del nuovo governo in quanto costituiscono le radici su cui si basa l’intera industria editoriale.
Richard Mollet, ceo della Publishers Association (Pa) rileverà l’inadeguatezza dei finanziamenti finora stanziati per supportare le biblioteche, mentre John Dolan, presidente della commissione politica denominata Chartered Institute of Library and Information Professionals (Cilip) ha sottolineato a «The Bookseller» come il nuovo governo dovrebbe controllare i fondi bibliotecari professionali e i servizi informativi per migliorare l’alfabetizzazione, sostenere l’istruzione e migliorare l’economia del Regno Unito.

Librerie
Una significativa revisione degli oneri fiscali e l’introduzione (nonché l’effettiva attuazione) della cosiddetta «Google Tax» sono in cima alla lista dei desideri dei librai inglesi.
Il cancelliere George Osborne ha confermato che a partire dal mese di aprile verrà applicata ad aziende multinazionali come Google e Amazon la cosiddetta «Google Tax» che dovrebbe impedire a questi colossi di non versare i contributi allo Stato britannico grazie al fatto che la loro sede legale si trova al di fuori dei confini inglesi, in Paesi a forti agevolazioni fiscali come il Lussemburgo o l’Irlanda.
Il direttore della Bookseller Association (Ba), Tim Godfray, ha auspicato che il nuovo governo intervenga a sostenere la necessità di un mercato più equo, dove i consumatori possano continuare ad avere molteplici possibilità e molteplici luoghi in cui acquistare i loro libri. La riduzione della tassazione sulle librerie è la prima cosa da fare per agevolare le loro attività commerciali.

Scuola
Le biblioteche scolastiche vanno sostenute e finanziate, e molti ritengono che debbano essere rese obbligatorie per legge.
Tutte le organizzazioni professionali della filiera concordano sulla necessità di incoraggiare la lettura come piacere e non solo come obbligo di studio. Gli editori sono favorevoli a studiare un sistema che consenta alle scuole di arricchire il loro catalogo con testi di qualità in modo che ogni bambino, in Inghilterra, possa godere di un pari accesso al libro e alla lettura.

Iva
In Inghilterra non si applica l’Iva sui libri fisici ma gli e-book scontano una tassazione del 20%, cosa che in molti sentono la necessità di cambiare.
Richard Mollet, Ceo della Pa, ha dichiarato che il nuovo governo dovrà entrare a fondo in questa questione e che la Pa auspica che i parlamentari che saranno eletti sollecitino la Commissione europea perché sia consentito agli Stati membri di applicare agli e-book un’Iva agevolata – battaglia che l’Aie e il governo italiano stanno portando avanti da tempo presso le istituzioni europee.

Quando anche in Italia editori, librai, bibliotecari e mondo della scuola sapranno avanzare, di concerto, analoghe proposte ai partiti politici?

L'autore: Elena Vergine

Appassionata di fumetti, videogiochi e serie tv: sono la quintessenza della parola "nerd”. Dopo la laurea in Lettere presso la Statale di Milano sono stata catapultata nell’universo di Aie e del Giornale della libreria per cui ho scritto, editato, digitalizzato, organizzato mostre e parlato a convegni e sono riuscita anche a pubblicare un report sul mercato del graphic novel in Italia. Ora sono Responsabile marketing e comunicazione di un’azienda che opera in campo edile… ma continuo impunemente a leggere fumetti e a coltivare la passione per l’editoria.

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