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Editori

Stati Uniti: se vuoi diventare presidente devi scrivere (almeno) un libro

di A. Lolli notizia del 22 giugno 2015

Non esiste più la politica di una volta. Quante volte abbiamo sentito questa frase, magari accompagnata da un sospiro o una smorfia di rassegnazione? Questo discorso vale anche per gli Stati Uniti, che in questo momento si stanno preparando alla campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del novembre del 2016.
In passato - o almeno fino alla campagna elettorale di Kennedy - correre per le presidenziali Usa era più semplice di oggi, poi le cose sono progressivamente cambiate. Bastava infatti trovare un proprio team, annunciare la propria candidatura e iniziare la campagna elettorale. Oggi invece le cose sono cambiate, e anche di molto, tra comitati di raccolta fondi, strategie di comunicazione e… libri. Se si vuole avere qualche chance di diventare presidente, o anche solo di fare una buona carriera politica, infatti, sembra proprio che sia necessario avere scritto almeno un libro o una raccolta di memorie. I politici lo sanno e quest’anno hanno mandato alle stampe un gran numero di volumi per raccontare ai lettori – e potenziali elettori – la propria infanzia e i propri progetti per il futuro. Con il mondo dell’informazione sempre più liquido, infatti, è molto importante per i candidati raggiungere il maggior numero di persone senza i filtri dei giornalisti e della televisione. E i libri sono lo strumento migliore per questo scopo, anche se spesso finiscono per diventare solo la cassa di risonanza dei pensieri dell’autore, perdendo così vitalità e freschezza.
Ovviamente le eccezioni non mancano, come per esempio il memoriale di Ulysses S. Grant, presidente Usa dal 1869 al 1877, che però fu pubblicato postumo.
Come è ovvio la data di pubblicazione oggi non può essere lasciata al caso e nella maggior parte dei casi è strategicamente scelta per aiutare i politici a concorrere alla carica: ne sono esempio le biografie di Eisenhower, Kennedy e Nixon.
Obama merita una menzione a parte. Il suo libro I sogni di mio padre, in cui l’attuale presidente racconta i primi trent’anni della sua vita, è stato dato alle stampe nel 1995, quando non era ancora diventato neanche senatore dell’Illinois. Il testo fu poi prontamente ripubblicato nel 2004, quando iniziarono a diramarsi voci su una sua possibile candidatura alla Casa Bianca.
Anche in Italia i politici sono diventati particolarmente produttivi da questo punto di vista ed è sempre più facile trovare le loro biografie e memorie negli scaffali delle librerie.
I libri e il successo in politica, quindi, sono molto più legati di quanto si potrebbe pensare. A quando il prossimo?

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