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Editori

Social network ed editoria: una ricerca valuta il mercato italiano

di E. Vergine notizia del 30 gennaio 2013

Lundquist, una società di ricerche di mercato specializzata in social network, ha recentemente pubblicato un’interessante ricerca che si propone di mappare la presenza delle 100 maggiori società italiane (non solo editoriali) su YouTube, Slideshare, Pinterest e Flickr analizzando la capacità delle più grandi aziende italiane di raccontarsi tramite immagini e video sui social network dedicati.
È emerso che, nell’era della comunicazione visiva, le realtà imprenditoriali nostrane non hanno ancora trovato il modo di sfruttare in toto le potenzialità dei social per posizionarsi sul Web in maniera efficace. Se YouTube è il più sfruttato, stupisce l’apparente «impopolarità» di Pinterest (pinterest.com), il social più «giovane» tra quelli sopraelencati (nasce nel 2010) e che pure ha raggiunto i 10 milioni di utenti in soli due anni.
Avevamo già parlato di Pinterest, (Pin interest, ovvero appuntare i propri interessi) è il social network basato sull’idea di creare una bacheca on line delle proprie ispirazioni e interessi. A renderlo interessante agli occhi delle aziende è il fatto che negli Usa il social sia diventato in poco tempo uno tra i primi cinque siti da cui arriva traffico ai principali negozi e-commerce americani. Un dato, quest’ultimo, che interessa anche l’industria editoriale.
Ma se in America l’editoria considera già Pinterest una realtà di fatto, alcuni editori italiani non sono rimasti a guardare: Einaudi, già premiato come «Miglior brand su Twitter» all’edizione 2011 dei Tweetawards non manca neanche qui, accompagnato da altri marchi noti come Feltrinelli, Mondadori, Isbn, Marcos y Marcos e tante altre sigle che operano in segmenti di nicchia.
Il mondo editoriale è infatti molto attento agli sviluppi digitali per quanto riguarda la comunicazione non solo dei prodotti digitali. Un’attenzione necessaria e dovuta anche visti i risultati di uno studio di Next Market Insight da cui emerge che coloro che usano e-readers dedicati si affidano principalmente a recensioni e social network per scoprire nuovi titoli.
In attesa che uno studio analogo venga condotto anche nel nostro Paese, in America la ricerca, realizzata su un campione di oltre 1.200 lettori abituali di e-book, ha evidenziato che il 64% dei possessori di e-readers utilizzano gli strumenti messi a disposizione dalla rete per scegliere i loro e-book, a differenza dei possessori di iPad che arrivano al 47% e pare diano più peso al passaparola o alle recensioni lette su riviste o blog.
Ma è un altro dato a risultare particolarmente interessante: l’uso, differenziato a seconda dei gruppi d’età, dei social media come strumenti di scoperta di nuovi titoli di e-book. Secondo Next Market Insight infatti, i lettori di e-book tra i 18 e i 29 anni, usano i social media per scegliere le loro letture due volte più frequentemente dei lettori tra i 45 e i 60 anni e tre volte di più degli over 60.
Esiti che dovrebbero fare riflettere sull'importanza dei social media per la comunicazione, anche per quella editoriale.

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