Non succede tutti i giorni che un libro scritto da ottuagenari in casa di riposo diventi un bestseller da top 10. Si parla ancora di self-publishing ma la notizia, appena arrivata dagli Stati Uniti, racconta una storia ancora più incredibile: quella di un libro autopubblicato da una casa di riposo del New Hampshire che ha raggiunto la classifica dei primi dieci titoli di Amazon.
I residenti della casa di Kendal di Hanover, 400 in totale, si sono organizzati per riportare in vita i propri ricordi sulla seconda guerra mondiale. Il risultato: World war II Remembered, 56 racconti che offrono una prospettiva personale sul conflitto mondiale. Una quarantina di racconti sono stati scritti da donne: non soltanto mogli o infermiere, ma anche pilote e internate nei campi di concentramento europei.
I veterani del secondo conflitto mondiale statunitensi (i più numerosi, esclusi quelli del Vietnam) stanno morendo ad un tasso di 740 al giorno, e la maggior parte di loro oggi ha tra gli ottanta ed i novant’anni: come ha detto uno degli editor del progetto, «abbiamo poco tempo [per far conoscere le nostre storie]». Presi carta e penna, dunque, con l’aiuto di una comunità che aveva già sperimentato un progetto narrativo simile (quella di Wake Robin, nel Vermont), gli anziani della casa di riposo hanno dato sfogo alla propria memoria e creatività.
Il volume è stato inizialmente prodotto dalla Kendal Residents Association e venduto a 22,95 dollari presso la libreria di Dartmouth. Aggiunto all’ultimo momento dalla University Press of New England cinque giorni prima di Natale, è diventato il libro venduto più in fretta tra quelli della casa editrice ed il primo ad entrare nella top 10 di Amazon. La Upne aveva optato per una tiratura iniziale cauta, fatta di sole 500 copie da distribuire a livello locale. Dopo l’interesse di un giornalista della Nbc (risultato in un segmento sul libro nel notiziario serale del 6 febbraio), la tiratura è stata però aumentata di 8.000 copie, mentre si sono cominciate ad interessare anche case editrici di audiolibri.
Insomma: lo sfaccettato mondo del self-publishing non ha portato fortuna soltanto ad Amanda Hocking et similia, ma rappresenta (e, c’è da scommetterci, continuerà a rappresentare) uno sbocco interessante per chi crede che la memoria collettiva non debba svanire insieme alla scomparsa di una generazione.