«Con l’acquisizione dei marchi e delle attività delle Edizioni Il Capitello puntiamo a chiudere il 2022 con un fatturato tra i 45 e i 50 milioni, consolidando la nostra posizione di quarto gruppo italiano nell’editoria scolastica». Giorgio Riva, ceo del gruppo La Scuola SEI racconta al Giornale della libreria le strategie dopo l’ultima acquisizione – in ordine di tempo – nel mercato italiano del libro per la scuola.
Edizioni Il Capitello è una realtà forte soprattutto nei libri per la scuola primaria. È questa la logica dell’operazione, allargarvi su un mercato dove finora La Scuola SEI era meno presente?
Questa operazione si inserisce nel quadro di un percorso di crescita iniziato nel 2018 con l’acquisizione di SEI editrice. In quel caso inglobavamo una realtà che aveva posizioni di leadership in diverse materie della scuola secondaria. Con Il Capitello ci rafforziamo nella scuola primaria, dove pure siamo storicamente presenti con La Scuola. Ma se prima la nostra quota su questo mercato era del 3,3% (esclusa la lingua inglese), con Il Capitello passiamo al 18,1%, piazzandoci tra i primi tre operatori. Nelle quote adozionali della secondaria di primo grado passiamo dall’8,5% al 10,8%, nella secondaria di secondo grado dal 6,4% al 7,9%.
Negli ultimi anni sono state molte le operazioni di acquisizione nell’editoria scolastica. Da osservatore e da protagonista del settore, cosa pensa ci riserverà il futuro?
Negli anni Novanta le acquisizioni hanno riguardato soprattutto singole case editrici monomarchio con un primo grado di concentrazione del mercato. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito anche ad operazioni più ampie che hanno portato a una concentrazione ad un grado molto significativo. Questa concentrazione, come in altri settori industriali, risponde a una logica di competitività che richiede di avere dimensioni di un certo tipo. Questo non significa che non ci sia spazio per editori altamente specializzati, focalizzati su pochi ambiti disciplinari. Ma invece, per gli editori generalisti, penso sia difficile operare con quote di mercato contenute. Oggi abbiamo quote di mercato rilevanti concentrate su un numero limitato di operatori e non mi aspetto nuove operazioni significative nel settore nel breve periodo. Per quanto ci riguarda, ci attendono 18-24 mesi di lavoro intenso per arrivare a un’integrazione dei nuovi marchi.
Come sarà organizzato il gruppo?
I tre marchi acquisiti – Il Capitello, Editrice Piccoli e Reda – continueranno a vivere e saranno integrati nel gruppo, ognuno con un suo piano editoriale. Si affiancano ai nostri marchi Editrice La Scuola, SEI, Nicola Milano Editore. Nel campo dei marchi distribuiti e promossi in Italia dal nostro gruppo, a Trinity Whitebridge, Hachette ed Edinumen per le lingue straniere e del marchio Cappelli per materie tecniche si aggiunge la promozione e distribuzione del marchio ElleDiCi, in abbinamento al marchio Il Capitello, per i libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica. Dal punto di vista gestionale, il nostro Gruppo sarà organizzato in tre società – La Scuola, SEI ed Edizioni Il Capitello – con una direzione manageriale unificata. L’assetto manageriale rimane lo stesso ed estende il suo ambito ai nuovi marchi. A livello di risorse umane verranno rafforzati alcuni settori.
E a livello di reti promozionali?
Una parte della rete commerciale di promozione de Il Capitello è composta da strutture che hanno già il mandato La Scuola SEI. In generale per le agenzie con mandato Capitello manterremo i mandati perché la conoscenza del catalogo e dei marchi è un valore che ci permette di continuare ad essere efficaci nel contatto con i docenti. Ci saranno quindi agenzie di promozione che avranno mandato su tutti i marchi, altre solo su alcuni per operare con la massima focalizzazione. Per Il Capitello vediamo la possibilità di consolidare il posizionamento nella scuola primaria e di un rilancio nella scuola secondaria che porteremo avanti nei prossimi due anni.
Quali sono le principali criticità del mercato in questo momento?
È un anno complesso: l’incremento della carta – più 70% rispetto al 2021 – è un punto critico dato anche i vincoli sui prezzi di copertina cui siamo sottoposti per legge. La questione del prezzo si accompagna a una criticità nell’approvvigionamento dovuto al fatto che l’offerta si è contratta, essendosi alcune cartiere spostatesi sulla cartotecnica. L’effetto inflattivo complessivo in atto è un problema molto rilevante, in particolare nella scuola primaria, considerata la definizione dei prezzi ministeriali. Allo stesso tempo, il PNRR penso possa essere un’opportunità importante per l’evoluzione di tutto il sistema scolastico e quindi indirettamente anche per gli editori il cui ruolo anche sociale va oltre alla pubblicazione dei libri di testo multimediali e si estende, ad esempio, alle attività di formazione dei docenti. Possiamo dare un contributo importante per l’aggiornamento dei contesti e delle pratiche formative ed educative.
Torniamo un secondo sulla questione carta: come vi state muovendo perché gli studenti possano avere i libri disponibili all’inizio dell’anno scolastico?
Abbiamo anticipato il più possibile le richieste e gli ordini per la carta e confidiamo, se non accadranno fatti straordinari, che i testi siano pronti in tempo utile. Certamente c’è una forte tensione sul mercato, anche sulla parte stampa: monitoriamo la situazione e faremo tutto il possibile per garantire la disponibilità dei testi a studenti e docenti.
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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