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Editori

Più gadget e meno libri: così secondo Nielsen, «leggono» i giovani sui tablet

di E. Vergine notizia del 1 ottobre 2013

La lettura di libri presso i giovani e gli adolescenti soffre sempre di più la competizione con le altre forme di intrattenimento, all’estero come in Italia.
La settimana scorsa, in occasione della Bookseller Children Conference, Nielsen Book ha presentato i risultati del loro ultimo progetto di ricerca – Understanding the Children Book Consumer in the Digital Age – da cui è emerso che la lettura di libri, tra i ragazzi fino a 17 anni, sta subendo una significativa contrazione. La percentuale di non lettori o di lettori occasionali quest’anno è infatti salita al 28% contro il 20% del 2012.
Del resto i dati non fanno altro che confermare una tendenza che non risulta né nuova né sconosciuta, accentuata dalla sempre più capillare diffusione dell’uso di tablet presso le fasce più giovani della popolazione. Un trend che riscontriamo anche in Italia dove assistiamo ad un progressivo abbassamento della fascia d’età di coloro che hanno accesso alle nuove tecnologie: nel 2005 il 16,9% dei bambini dai 3 ai 5 anni utilizzava un pc; nel 2012 il loro numero sale al 17,4%. Anche se il vero spostamento riguarda, in questa fascia d’età, l’uso assieme al genitore dello smartphone o del tablet (Fonte: Ufficio studi Aie su dati Istat, Cittadini e nuove tecnologie 2012). Su questi dispositivi multifunzione la lettura altro non è che un optional come tanti altri.
Sempre rimanendo in Italia risulta interessante vedere come nel 2012 l’attività prediletta da svolgere on line delle fasce della popolazione, dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 14, sia giocare, scaricare videogame, ascoltare musica, guardare video su YouTube ecc., con una percentuale rispettivamente del 72,4% e del 75,4% (contro il 9,4% e il 19,2% che dichiarano di dedicarsi alla lettura). Un trend che cambia in età adolescenziale: le fasce d’età dai 15 ai 17 anni, dai 18 ai 19 e ancora dai 20 fino ai 24 anni dichiarano di usare il Web principalmente per postare messaggi su social network blog e forum con una percentuale che si aggira tra l’80 e l’85%. Per vedere invertita questa tendenza in favore della lettura dobbiamo guardare ai cosidetti «giovani adulti» (25-34enni) che invece indicano la lettura come la loro attività principale on line (57,7%). Per dati più completi sulla situazione italiana rimandiamo al Rapporto sullo stato dell’editoria 2013, in uscita sui principali store a partire dal 9 ottobre.
La ricerca di Nielsen mostra come la lettura di bambini e ragazzi fatichi sempre più a competere con attività videoludiche, con la visione di video su YouTube e l’interazione tramite chat. Dai dati Nielsen emerge che solo il 20% dei ragazzi usa il tablet per leggere e-book, mentre un 6% ha dichiarato di usarlo per leggere fumetti e riviste.
Lo studio Nielsen è stato condotto nel giugno di quest’anno tramite un questionario on line che riproponeva le domande fatte nel 2012 con l’aggiunta di alcune specifiche richieste riguardanti l’uso di tablet ed e-reader, applicazioni e book discovery. I bambini di età inferiore ai 14 anni sono stati interrogati per tramite dei genitori, mentre i ragazzi tra i 14 e i 17 anni hanno risposto al questionario autonomamente.
Parallelamente all’aumento del numero di giovani non lettori o lettori occasionali, è cresciuta la proporzione di coloro che leggono in digitale soprattutto presso gli adolescenti (14 -17 anni). Molti di loro hanno infatti dichiarato di leggere solo e-book. È curioso notare che i rispondenti di questa specifica fascia d’età, da un anno all’altro, hanno registrato il maggior incremento nel numero di coloro che leggono esclusivamente in digitale (e-book o book app) ed è l’unico gruppo di età che ha affermato di preferire gli e-reader ai tablet.
Jo Henry, direttrice di Nielsen Book in una recente intervista su «The Bookseller» ha sottolineato come il «drammatico calo» di coloro che scelgono di passare il proprio tempo leggendo, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, deve far riflettere attentamente tutti i soggetti che si occupano di editoria per ragazzi e in particolare la fetta più tradizionale del mercato, che è anche quella che soffre maggiormente della situazione attuale.

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