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Editori

Norvegia, la Bibbia lanciata come fosse narrativa pop vende di più di Fifty Shades

di L. Biava notizia del 12 giugno 2013

Basta sesso, vogliamo la Bibbia. Almeno questo gridano le classifiche di vendita della Norvegia dove le vendite della nuova traduzione in norvegese della Bibbia hanno superato quelle di Fifty Shades of Grey, il porno soft di E.L. James.
La cosa è abbastanza curiosa, non solo perché stiamo parlando della Bibbia, ma anche perché ad averla preferita alla piccante trilogia è uno dei popoli più laici d’Europa (solo l’1% dei 5 milioni di residenti frequentano abitualmente la Chiesa anche se la base evangelica e protestante è molto forte).
Ma che cosa succede? La nuova traduzione della Bibbia pubblicata dalla Norwegian Bible Society nell’ottobre 2011 è andata a prendere il posto di una vecchia edizione datata 1978 con lo scopo di migliorarne al contempo la leggibilità e la correttezza filologica. E proprio la nuova traduzione, oltre che – come vedremo – la veste grafica, sembra avere ridato vita al libro dei libri. Termini troppo lontani dal linguaggio comune e la patina un po’ desueta nella sintassi sono stati rivisti in chiave moderna, facciamo un esempio su tutti: il termine «vergine» riferito a Maria è stato sostituito con un più generico «giovane» (seguendo per altro una tendenza inaugurata dalla Conferenza americana dei vescovi cattolici che aveva proposto di tradurre l’appellativo di Maria nello stesso modo, sottolineando come la nuova scelta lessicale non modifichi il modo in cui si intende la figura di Maria ma rappresenti una diversa traduzione, più moderna, del termine ebraico almah).
Dag Smemo, project manager per la Norwegian Bible Society, racconta al «Guardian» che «avere a che fare con la Bibbia è sempre molto complesso. La gente diceva di non sentire il bisogno di una nuova traduzione ma noi siamo andati avanti, coinvolgendo autori, poeti, credenti e laici, e alla fine quello che abbiamo ottenuto è un linguaggio fluido che parla alla gente. Stiamo ricevendo ottime critiche sia da parte dei gruppi più conservatori che da quelli più secolari. E, dati alla mano, possiamo vedere che non sono solo i cristiani a comprarla».
Ma non è solo una questione di traduzione. La Norwegian Bible Society ha sostenuto il lancio della nuova Bibbia con una campagna marketing degna dell’ultima uscita di narrativa pop, con teaser delle storie bibliche fatti uscire prima del lancio ufficiale e scelte grafiche pensate per attrarre specifici target di lettori: il rosa e il denim per i teenager piuttosto che sofisticate copertine elaborate per i lettori adulti.
Forse si tratta di un successo di cui non c’è poi troppo da stupirsi: gli scandinavi sono un popolo dall’attitudine contemplativa e la fede, dopo tutto, è un fatto profondamente personale.

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