Alzi la mano chi si ricorda di aver letto una recensione di un libro di manualistica in una delle tante pagine letterarie che popolano quotidiani e settimanali italiani. Alla meno peggio qualche segnalazione e qualche box, con copertina e comunicato stampa, per lo più relegati nella «sottocategoria» della stampa femminile, o in quella di servizio.
La verità è che in Italia si legge troppo poco per riuscire a vedere nel libro qualcosa di più di un semplice momento di svago ma anche un possibile strumento attraverso cui affrontare e risolvere i piccoli/grandi problemi della vita quotidiana.
Tutta insieme – per dare qualche numero del fenomeno – la manualistica nel 2012 non è composta da più di 6mila titoli. Il 10% della produzione editoriale complessiva.
Benché il confronto tra produzione e mercato (nei canali trade), non sia perfettamente allineabile, la «non-fiction pratica», come la definisce Nielsen, rappresenta poco meno del 16% delle vendite stimate nei canali trade: circa 220 milioni di euro e circa 16 milioni di copie. Un’offerta (titoli) che non esprime ancora la reale potenzialità della domanda? Difficile dirlo anche se il sospetto l’abbiamo.
Di certo c’è che la manualistica costituisce una galassia estremamente articolata di segmenti e nicchie di mercato. La cui evoluzione interna traccia poi molto bene cambiamenti nei gusti e nei (micro)bisogni di quella parte della popolazione italiana a cui non bastano più solo le tante rubriche dei settimanali specializzati per conoscere e magari risolvere i problemi della vita quotidiana.
All’interno della più generale manualistica troviamo altri segmenti: «cucina» con circa il 16% dei titoli (della manualistica, ma l’1,5% della produzione complessiva), piuttosto che «famiglia salute, self help» (rispettivamente 29% e meno del 3% del totale), o viaggi, ecc. (i dati, mese per mese, si possono trovare raccolti nella sezione Numeri del sito sotto l'etichetta Produzione).
A loro volta, è all’interno di questi segmenti, che vanno a incunearsi fenomeni degni di ricevere l’etichetta di bestseller, dai libri sulle diete a quelli sullo «smettere di fumare» fino a quelli sulla salute e sulla medicina alternativa.
Questi ultimi, pur non avendo ancora goduto di successi editoriali paragonabili alla dieta Dukan o al bestseller di Allen Carr dedicato allo smettere di fumare, rimangono comunque un settore vivissimo.
Il successo di questa manualistica ci dice che la domanda di salute è andata evolvendosi nel nostro Paese. Cambiamenti culturali, demografici, socioeconomici, innalzamento del livello di istruzione, hanno inciso profondamente sui comportamenti sanitari degli italiani e sul loro rapporto con lo stato di salute. Si ridefinisce così da un lato il rapporto medico/paziente, dall’altra si diffondono e vengono a far parte del vissuto quotidiano pratiche salutistiche di cui la crescita di consumi di frutta e verdura, di alimenti biologici, di attenzione verso le etichettature sono solo alcuni degli aspetti più vistosi.