Quanti libri servono per fare una serie tv? In Gilmore Girls (in Italia Una mamma per amica) sono stati contati riferimenti diretti a circa 339 opere letterarie, di cui qui trovate l’elenco.
Insomma, fare una media è difficile perché non si parla solo dei libri la cui trama ispira in maniera diretta quella della serie, che diventa così una trasposizione televisiva più o meno fedele all’opera originale, ma anche di quelle serie la cui sceneggiatura è intessuta di riferimenti letterari più o meno espliciti.
Nel primo filone si inscrivono opere televisive quali (per citare solo le più recenti) Game of Thrones o True Blood, rispettivamente tratte dalle Cronache di Martins e dal Ciclo di Sookie Stakhouse di Charlene Harris, ma anche House of Cards, tratta dal romanzo di Michael Dobbs. Casi più particolari perché collocabili a metà strada rispetto alle due correnti precedentemente individuate sono Hannibal, che si pone come «prequel» televisivo dei romanzi di Thomas Harris dai quali la serie coglie innumerevoli suggestioni ponendosi in una sorta di continuità narrativa rispetto agli eventi narrati nei libri – un meccanismo tipico delle fanfiction o Dexter la cui prima stagione si ispira al thriller di Jeff Lindsay, La mano sinistra di Dio, ma che in quelle successive si discosta dagli altri libri di Lindsay per proseguire in maniera autonoma.
Naturalmente poi, non si può non citare Sherlock, libero adattamento dei romanzi e dei racconti di Conan Doyle con protagonisti il detective Sherlock Holmes e il suo assistente, il dottor John Watson, ma le avventure dei due si svolgono nella Londra odierna.
Infine, nell’ultimo filone rientrano capolavori del piccolo schermo come Mad Men (la cui sesta stagione andrà in onda negli Usa lunedì 7 aprile), o True Detective ideata da Nick Pizzolato per Hbo con protagonista il premio Oscar 2014 Matthew McConagughey. True Detective non solo è stata definita una delle migliori serie televisive mai scritte, dirette e recitate, ma grazie alle sue atmosfere cupe e oppressive ha rilanciato un genere letterario da tempo passato di moda: il romanzo neogotico e l’horror fantastico in stile Lovercraft. In particolare, la trama della serie televisiva si snoda attorno a degli omicidi in qualche modo ispirati all’immaginario narrato da Robert W. Chambers nel suo The King in Yellow (in Italia Il re in giallo è stato pubblicato da Hypnos). Quello che è interessante notare naturalmente è l’incredibile popolarità che di colpo ha investito un’opera di cui, fino a poco tempo fa, in molti Paesi mancava addirittura la traduzione (come nel caso della Spagna).
Per concludere, proprio come nel caso di True Detective, vi sono opere televisive che riaccendono i riflettori su un certo genere di letteratura o che stimolano la curiosità degli spettatori a esplorare nuovi mondi narrativi. Emblematica è una discussione su Goodreads che riproponiamo qui, a futura memoria degli editori a caccia di suggestioni.
Un lettore lascia un commento singolare in una discussione relativa a Delitto e castigo di Dostoevsky: «I'm writing this post under Dostoevsky's Crime and Punishment because I felt this book comes the closest (as far as I've read) to Breaking Bad (Tv Series) regarding the adrenaline pumping aspect. When I'm Breaking Bad, I'm always on the edge of the seat, and after a few scenes, I'm really out of my breath. I know almost every Novel these days promises us to keep us on the edge of our seats. James Patterson, John Grisham and Robert Ludlum. But they seldom really make the scenes absolutely memorable along with keeping me on the edge of my seat. The quality is missing. Can you please suggest me a few books that both keep me on the edge of my seat constantly and at the same time deliver quality stuff that stays with me long after I read it. Just like Breaking Bad is doing to me».