Le novità, certo, ma anche i grandi autori del passato che parevano dimenticati, anche nel nostro Paese. «Siamo in una fase fortunata» racconta Fiammetta Giorgi, responsabile diritti della casa editrice Mondadori. A poco meno di un anno e mezzo dalla Buchmesse che vedrà l’Italia protagonista come Paese Ospite d’Onore, le case editrici sono al lavoro per studiare i titoli e gli autori più promettenti da proporre all’estero mentre, proprio in questi giorni, l’Associazione Italiana Editori ha avviato la raccolta dati presso gli editori italiani per rilevare esattamente il livello di internazionalizzazione delle case editrici.
«Noi cerchiamo di utilizzare tutte le strade possibili per arrivare all’estero: gli scout, i traduttori, i contatti via mail. Ma il momento principale rimane quello delle fiere: l’incontro personale con i nostri colleghi all’estero è il momento in cui davvero si capisce su quali autori ognuno scommetta con sincerità. Ed essere ospiti in una fiera è un’ottima occasione di visibilità per tutta l’editoria di un Paese» spiega Giorgi.
Negli ultimi vent’anni l’editoria italiana ha fatto un grandissimo lavoro per aumentare il numero dei diritti di traduzione venduti all’estero: se nel 2001 l’Italia, a fronte di 5.400 diritti per la traduzione comprati all’estero, ne vendeva 1.800, nel 2020 i diritti acquistati erano 9.100, 8.600 quelli venduti. Grazie alle risposte che arriveranno dagli editori, AIE sarà in grado nei prossimi mesi di aggiornare questa fotografia fino agli anni più recenti.
Dietro i numeri, ci sono storie che raccontano un pezzo niente affatto scontato dell’identità del nostro Paese oggi all’estero. Una di queste storie è quella che riguarda Alba de Céspedes. Autrice invisa al regime fascista – e difesa dal suo editore Arnoldo Mondadori che si rifiutò di ritirare il suo primo romanzo pubblicato nel 1938, Nessuno torna indietro, come chiedeva la censura –, poi partigiana, quindi scrittrice molto popolare nell’Italia del primo dopoguerra, di fatto sino a 10 anni fa era scomparsa dagli scaffali delle librerie, italiane prima di tutto. Nel 2011, però, Mondadori le dedica un Meridiano a cura di Marina Zancan.
Dal 2021, sempre Mondadori ripubblica alcune delle sue maggiori opere negli Oscar, come Dalla parte di lei, Quaderno proibito, Nessuno torna indietro e a seguire tutte le sue opere più significative. Quest’anno saranno ripubblicati Le ragazze di maggio, Il rimorso, La bambolona e Nel buio della notte. Parallelamente, l’editore torna a promuovere la sua autrice di catalogo all’estero. Succede così non l’impensabile, ma certamente un caso raro per ampiezza e forza di successo fuori dai confini. I diritti dei libri di Alba de Céspedes vengono infatti venduti in 23 Paesi (il 24esimo è in fase di chiusura delle trattative).
Negli Stati Uniti, dove è tradotta da Ann Goldstein, la stessa traduttrice di Elena Ferrante, è stata celebrata sul New York Times, sul Washington Post, sul New Yorker. «Sovversiva», «potente», «una delle poche scrittrici di spicco dopo Colette a confrontarsi efficacemente con ciò che significa essere una donna» alcuni dei giudizi che l’hanno imposta al pubblico statunitense. «È una scrittrice caratterizzata da un femminismo straordinariamente attuale, a partire dalla riflessione su come le donne si trovino talvolta ingabbiate in ruoli che non le rappresentano completamente. Questo è stato ben percepito all’estero» racconta Giorgi. Difficile non pensare a un effetto traino di Elena Ferrante, ma è anche bene ricordare che, negli ultimi anni, sono molte le scrittrici italiane tornate negli scaffali delle librerie di tutto il mondo, come Natalia Ginzburg, o Lalla Romano.
Il caso de Céspedes, così significativo, sarà al centro di un incontro il prossimo 11 maggio al Centro Internazionale Brera di Milano, in Via Formentini 10, a partire dalle 18.30, organizzato da Fondazione Mondadori che conserva l’archivio e la biblioteca personale della scrittrice.
«I primi successi internazionali di Alba de Céspedes iniziarono nel 1939: Nessuno torna indietro venne tradotto in 22 paesi e 18 lingue. A oltre 70 anni dalla prima uscita di Dalla parte di lei e Quaderno proibito la voce della scrittrice italo-cubana torna ad essere tradotta e riscoperta grazie all’interesse e al lavoro di editor, traduttori, scout e case editrici in tutto il mondo» spiegano in Fondazione, invitando a «un incontro che ripercorre la figura di Alba de Céspedes attraverso le dinamiche e le vicende editoriali che oggi hanno riportato i suoi romanzi nelle librerie di tutto il mondo» . Ne discuteranno Alessandra Bastagli, editorial director Astra House; Emanuela Canali, agente letterario Tizian&Canali Agenzia Letteraria; Luisa Finocchi, vice presidentessa Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori; Julia Nannicelli, Editor domaine italien & bassin méditerranéen Editions Gallimard.
«L’ampiezza del catalogo Mondadori – spiega Giorgi – ci permette di spaziare da autori più letterari a libri per l’intrattenimento più leggero, consentendoci di confrontarci con editori dai profili anche molto diversi. Un altro fattore che mi piace sottolineare è il fatto che negli ultimi anni siamo riusciti a trovare accordi con autori interessanti per la vendita dei diritti all’estero, senza che questi diritti siano stati trattenuti dagli agenti letterari. È importante che vi sia una pluralità di soggetti in questo mercato e i risultati si vedono».
Di ritorno dalla London Book Fair e dalla Fiera del libro di Parigi, dove l’Italia è stata ospite d’onore, sono molti gli autori Mondadori che hanno riscosso successo all’estero: «Michela Murgia, che uscirà a maggio in Italia con Tre ciotole, è stata molto richiesta per questo libro caratterizzato da una scrittura nitidissima che parla dei periodi critici della nostra vita, di come ti cambiano e dei rituali che aiutano a ritrovare un equilibrio, anche ricordando come altre persone siano già passate da quello che tu hai vissuto». Daniele Mencarelli, autore già venduto in mercati molto significativi, tra cui Stati Uniti, Germania e Francia, ancor prima che la serie Netflix tratta da Tutto chiede salvezza ne consacrasse il successo, è stato anche in questi giorni tra gli autori Mondadori più richiesti, sia per la trilogia dei suoi romanzi autobiografici, ancora disponibili in alcuni mercati minori sia per la sua ultima opera, Fame d’aria. Paolo Nori, poi, sbarca in Russia con Sanguina ancora e Vi avverto che vivo per l’ultima volta, due libri dedicati rispettivamente a Fëdor Dostoevskij e alla poetessa Anna Achmatova.
Nella saggistica, è già stato venduto in 13 Paesi Che cos’è il cristianesimo di Benedetto XVI mentre lo storico dell’alimentazione Alberto Grandi ha trovato nuova spinta all’estero dopo la pubblicazione di una sua intervista sul Financial Times in cui riprende le tesi del podcast, poi diventato un libro, Denominazione di origine inventata, dove smonta alcuni miti sulle origini di alcuni piatti e cibi della tradizione italiana.
«Per quanto riguarda il nostro ricchissimo catalogo storico, la nostra strategia è selezionare ogni volta un numero limitato di titoli e autori su cui lavorare, riproporli, sfruttando qualsiasi spunto disponibile per riaccendere la curiosità, tra cui uno dei più preziosi è la notizia di futuri adattamenti cinematografici. Sono scintille utilissime – spiega Giorgi –. Ci auguriamo sia il caso di Raffaele La Capria, con Ferito a morte: è un libro su cui avevamo già pensato di lavorare perché è sempre stato per molti lettori un libro cult e già in passato aveva avuto edizioni straniere prestigiose. Come ciliegina sulla torta, ci è appena arrivata la notizia che ha un’ottima probabilità di diventare un film diretto da un noto regista italiano. Un altro autore la cui opera vorremmo valorizzare è Mario Tobino, a partire dallo splendido Le libere donne di Magliano, da cui è stata realizzata una fiction per RAI che dovrebbe essere trasmessa nel 2024».
Sono nato a Genova e vivo a Milano. Giornalista, già addetto stampa di Marsilio editori e oggi di AIE, ho scritto per Il Secolo XIX, La Stampa, Internazionale, Domani, Pagina99, Wired, Style, Lettera43, The Vision. Ho pubblicato «Figli dell’arcobaleno» per Donzelli editore. Quando non scrivo, leggo. O nuoto.
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