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Editori

Kickstarter, i fondi per pubblicare i libri si trovano sul Web con il crowdfunding

di L. Biava notizia del 19 marzo 2013

Ci voleva una scrittrice undicenne per dare un nuovo orizzonte al crowdfunding, la ricerca di fondi attraverso Internet. Kickstarter.com anche se non l’unica, è sicuramente la piattaforma più conosciuta e utilizzata per proporre le proprie iniziative al pubblico e viene spesso scelta anche da scrittori ed editori (qui un interessnte resoconto dell'esperienza dell'editore Book Riot sui pro e contro di questo tipo di pubblicazione) alla ricerca di mezzi economici per concretizzare i propri progetti.
La scrittrice in questione è l’americana Lauren Lukaszewski, di Atlanta, che grazie alla piattaforma ha raccolto ben 5.800 dollari (circa 4.400 euro) per pubblicare il suo primo libro.
Il clown che non faceva più ridere è la storia di un clown pelato «Hairy» che un giorno, a causa di «qualcosa di brutto che succede al circo», perde la capacità di far ridere.
Chiunque può proporre un progetto su Kickstarter anche se non è detto che tutti riescano effettivamente nell'impresa: nel 2012 il sito ha raccolto e distribuito 320 milioni di dollari, provenienti da più di 2 milioni di piccoli finanziatori, tra 18 mila progetti.
Desiderosa di condividere la sua storia con i lettori la ragazzina ha postato un video esplicativo del progetto sulla piattaforma e stabilito un budget per realizzarlo, aspettando, giorno dopo giorno, che gli utenti valutassero se aiutarla o meno a realizzare il proprio sogno letterario.
E i soldi sono iniziati ad arrivare. Kickstarter permette donazioni a partire da 5 dollari ma c'è anche chi ne ha investiti molti di più nel progetto della piccola Lauren. In effetti il termine più corretto è proprio «investimento» non «donazione» dato che, per ogni investitore è previsto, a seconda dell’entità della partecipazione economica, una ricompensa che, nel caso di Il clown che non faceva più ridere va dalla mail di ringraziamento scritta dal clown (5 dollari) alla copia cartacea del volume (dai 25 dollari in su).
Piano piano anche i grandi produttori di contenuti (editoriali ma anche ludici, cinematografici, etc.) si stanno accorgendo di come le piattaforme di crowfunding possano diventare utili cartine tornasole per misurare l’apprezzamento di un pubblico rispetto a un prodotto o a un’idea.
Pochi giorni fa ha fatto molto scalpore negli States l’incredibile riscontro di utenza rispetto al progetto di Rob Thomas, creatore di Veronica Mars serie tv trasmessa in Italia da Italia1 e da Fox, che ha chiesto aiuto alla rete per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione di un film tratto dalla serie.
I produttori di Holliwood avevano risposto picche al progetto ritenendo che non ci fosse un audience abbastanza vasto per metterne in cantiere la produzione. Ma sono stati smentiti dalla rete e da un orda di fan più che lieti di diventare produttori collettivi del film donando, in poche ore, 3 milioni di dollari.

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