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Editori

In aumento le tecnologie per la didattica nelle scuole. Ma c’è ancora tanta strada da fare

di Antonio Lolli notizia del 3 dicembre 2015

Secondo i dati pubblicati dal Miur nel focus Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole, nell’anno scolastico 2014/2015 si è assistito a un aumento dell’utilizzo di apparati tecnologici di ausilio alla didattica nelle scuole statali italiane, sia all’interno dei laboratori che delle aule.
Se si considera il rapporto tra studenti e tecnologie, per esempio, si è passati infatti da una media di 8,9 alunni per singolo device nell’anno scolastico 2013/2014 a 7,9 alunni per l’anno 2014/2015. A livello nazionale, inoltre, il 41,1% degli istituti statali ha più di 10 computer o dispositivi mobili destinati alla didattica, contro il 7,9% che una dotazione di un solo device e l’9,8% che non ne ha nessuno. Quasi il 10% delle scuole, quindi, non ha alcuna tecnologia di supporto all’attività didattica da offrire ai propri studenti.

Fonte: Miur - ufficio Statistica e studi

Esistono ancora, però, profonde differenze a livello territoriale: alcune scuole infatti utilizzano in modo strutturato computer o altri dispositivi, ma altre presentano gravi carenze da questo punto di vista. Analizzando i dati provenienti dalle singole regioni emerge infatti un quadro molto variegato. La Basilicata è il fanalino di coda in questa rilevazione: un terzo delle sue scuole infatti ha al più un solo computer o dispositivo mobile per i suoi studenti. Una situazione molto più favorevole si riscontra in Emilia Romagna, dove il 73,5% degli studenti frequenta scuole con una dotazione di più di 10 dispositivi.

 

Fonte: Miur - ufficio Statistica e studi

Se si considerano separatamente le differenti tecnologie, si riscontra un aumento importante nella dotazione di dispositivi mobili per gli studenti. Si passa infatti da circa 177 alunni per dispositivo nell’anno scolastico 2013/2014 a circa 63 nell’anno successivo. Pressoché invariata, invece, la disponibilità di computer nei laboratori delle scuole italiane.

Fonte: Miur - ufficio Statistica e studi

Ancora poco diffuso inoltre è l’utilizzo degli LMS (learning management system), che consistono in piattaforme per la condivisione di materiale didattico e per la gestione di corsi in modalità e-learning. In media, infatti, solo il 16,5% delle scuole statali ne utilizza uno.
La scuola italiana, quindi, secondo l’indagine del Miur, si sta avviando verso una maggiore disponibilità di tecnologia per i propri studenti, nonostante la presenza in alcune aree di situazioni ancora piuttosto arretrate.
L’approccio digitale alla didattica però non consiste soltanto nell’utilizzo di tecnologie, ma anche – e soprattutto – nello sviluppo di contenuti «liquidi», in grado di adattarsi alle diverse esigenze del dispositivo su cui verranno visualizzati. Questo comporta un vero e proprio ripensamento delle caratteristiche dei contenuti didattici e sarà proprio su questo aspetto che si dovrà porre sempre di più l’attenzione.

 

L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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