Giovedì 7 maggio il Regno Unito è chiamato alle urne per le
elezioni dei 650 membri della House of Commons, la camera bassa del parlamento. A sfidare il premier uscente David Cameron, leader dei conservatori, saranno Ed Miliband, numero uno dei laburisti, Nick Clegg dei liberal-democratici e Nigel Farage del partito antieuropeista Ukip, il possibile ago della bilancia di questa consultazione elettorale.
Mai come questa volta, ad ogni modo, l’esito del voto è difficile da prevedere.
Perché ci interessa l'esito delle votazioni inglesi? Semplice, perché nel Regno Unito, molto più che nel nostro Paese,
le necessità del mondo dell'editoria sono oggetto della campagna elettorale.
Per questo motivo, come abbiamo già documentato,
l’industria editoriale inglese ha notevoli aspettative per queste elezioni generali, soprattutto per quanto riguarda i temi caldi del settore, come il miglioramento della
normativa sul copyright, l’applicazione dell’
Iva agevolata per gli e-book , il sostentamento alle
biblioteche e la
revisione degli oneri fiscali delle librerie.
Per l’occasione, però, anche illustri esponenti del mondo della letteratura britannica sono scesi in campo rendendo note le loro intenzioni di voto e le loro speranze per il futuro della nazione.
Lo scrittore
Hanif Kureishi, di origine pakistana, ha dichiarato la propria simpatia per Miliband e ha messo in luce il pericolo che si potrebbe correre se fossero riconfermati i tagli di 83 milioni di sterline voluti dal premier conservatore uscente all'Arts Council of England. Di parere contrario
Michael Dobbs, autore della saga
House of Cards e membro conservatore della camera alta del parlamento. Pe lui Cameron resta comunque il candidato migliore.
Adam Thirlwell, autore del romanzo
Tenero e violento, edito in Italia da Guanda, ha espresso la propria preferenza per I laburisti ma ha dato voce anche alla frustrazione dei giovani inglesi che spesso non si sentono rappresentati da alcun candidato
La scrittrice turca
Elif Shafak, autrice del romanzo
La città ai confini del cielo edito da Rizzoli consiglia agli inglesi di non imitare la Turchia e non cedere alle istanze xenofobe, ma anzi di proteggere il multiculturalismo tipico del Regno Unito.
India Knight, autrice di alcuni libri dissacranti sulla condizione femminile come
Single senza pace, infine, ha espresso la sua speranza di avere finalmente un governo di maggioranza e non un'altra coalizione come quella avuta negli ultimi 5 anni.
Chi vivrà vedrà insomma, ma in ogni caso il mondo del libro inglese è pronto a chiedere ai propri rappresentanti politici un maggiore impegno nelle delicate questioni interne e in quelle internazionali, da Google alle politiche fiscali degli OTT.