Hollywood ha fame di storie e chi meglio degli scrittori può placarla? Se fino a pochi anni fa il rapporto degli autori con le case di produzione si limitava alla vendita dei diritti cinematografici delle proprie opere (quello che il buon Hemingway riassumeva con «lanciategli il vostro libro, prendete i soldi e guidate il più lontano possibile da quel posto»), oggi le cose sono un bel po’ diverse e
gli scrittori che si «sporcano le mani» con cinema e tv sono ormai una realtà apprezzata ed in crescita.
Ad aver dettato questo cambiamento è stato in primo luogo l’affermarsi di
serie televisive d’autore: non più le classiche sit-com o i canonici serial, ma piuttosto mini
serie autoconclusive (ne è un esempio
Fargo dei fratelli Coen, ma anche la serie neozelandese
Top of the lake piuttosto che l’inglese
Broadchurch) che richiedono una maggior tensione narrativa e che spesso si avvalgono dello script di autori affermati.
Un nome su tutti in questo senso, è quello di
George RR Martin, produttore esecutivo e autore di
Game of Thrones, la serie televisiva tratta dalla sua inconclusa saga Cronache
del ghiaccio e del fuoco: forte del suo passato come sceneggiatore per la tv (ha lavorato alla serie
Ai confini della realtà e a diverse altre produzioni prima di abbandonare Hollywood per ritornare a dedicarsi a tempo pieno alla carriera letteraria, stanco delle restrizioni imposte al suo talento di scrittore dai meccanismi produttivi delle major), Martin ha curato in prima persona l’adattamento della sua saga per il piccolo schermo, e con buoni risultati vista la pioggia di nomination agli Emmy.
Anche
Gillian Flynn, autrice del bestseller
L’amore bugiardo (Rizzoli), ha una storia analoga: non solo si è impegnata direttamente nell’adattamento di
Gone girl, ma ha anche accettato di occuparsi dell’adattamento al mercato americano della serie inglese
Utopia per la HBO ed è in cantiere quello del film di Hitchcock
L'altro uomo.
D’altro canto lo stesso
Nic Pizzolatto, creatore della serie cult andata in onda per HBO,
True Detective, ha un passato da autore letterario. Il suo romanzo del 2010
Galveston (pubblicato in Italia da Mondadori) si era guadagnato le lodi della critica ma aveva venduto ben poco prima che Nic ne curasse un adattamento per la tv. Proprio quest’esperienza gli ha fornito le credenziali per proporre al famoso network americano
True Detective.
Ci fermiamo qui ma potremmo andare avanti citando
Robert Kirkman, autore del fumetto
Walking Dead che ha lavorato all'omonima serie tv,
George Pelecanos, uno dei creatori e soggettisti di
The Wire, serie poliziesca pluripremiata della HBO ora impegnato nella nuova serie
The Pacific prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, e tanti altri.
Quello che pare essere cambiato dunque è ciò che lo showbiz di aspetta dagli scrittori che sempre più spesso vengono «acquistati» da Hollywood assieme ai propri testi: il talento resta il punto di partenza, certo, ma oggi il mondo del cinema e della televisione sembrano sempre più propensi a riconoscerlo.
Volevo fare l'astronauta, poi il dottore, ma un giorno di settembre ho iniziato a scrivere e la passione è diventata professione. Dalla cronaca di una città di provincia agli ultimi trend del mercato editoriale internazionale ho scritto e interpretato ben più di 50 sfumature di inchiostro (e di pixel!). Sono nerd per vocazione, amante delle serie TV e dei super eroi.
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