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Editori

HarperCollins italia: nascita di una nuova realtà editoriale. Intervista a Paola Ronchi e Chiara Scaglioni

di Camilla Pelizzoli notizia del 8 ottobre 2015

La mappa dell’editoria italiana non sta cambiando solo per i vari rivolgimenti Mondadori-Rizzoli; una realtà importante come HarperCollins è appena sbarcata nel nostro mercato, acquistando il 50% della joint venture Mondadori-Harlequin, di cui era l’altra metà partecipativa. Abbiamo parlato con Paola Ronchi (Direttore generale della nuova filiale italiana) e Chiara Scaglioni (Direttore editoriale) di questa operazione e di quali saranno i prossimi sviluppi di HarperCollins Italia.
Quali sono i progetti editoriali di HarperCollins Italia?
P. Ronchi. Premesso che abbiamo solo pochi giorni di vita abbiamo ben chiara la nostra strategia. Vogliamo muoverci in maniera solida, passo dopo passo: HarperCollins sarà un brand soprattutto di fiction generalista, destinata a un pubblico trasversale e più vasto. Per quanto riguarda i generi siamo aperti alle varie declinazioni che il mercato italiano apprezza: narrativa, thriller e paranormal, non escludendo la non fiction.
C. Scaglioni. Finora ci siamo concentrati più sulla women’s fiction più commerciale, dai titoli più mass market per il canale edicola ai generi più amati in libreria: chick lit, romance, storico, erotico. Con l’avvento di HarperCollins l’intento è quello di aprirsi alla fiction in tutte le sue possibilità declinazioni, proponendo un prodotto più up market per la narrativa al femminile, proseguendo poi con la commercial fiction ad ampio spettro, destinata a un pubblico anche maschile, in particolare con il genere thriller. La stessa prospettiva vale anche per quanto riguarda la non-fiction, che adesso valutiamo secondo una prospettiva molto al femminile, destinata però a diventare più omnicomprensiva. 

P. Ronchi. Naturalmente guardiamo anche ad autori e autrici italiane, che sono più che benvenuti sia per quanto riguarda l’imprint Harlequin sia per HarperCollins. A tal proposito, proprio Chiara Scaglioni sta svolgendo uno scouting pressante.

Lei prima ha parlato di brand; quali sono i passi per inserire all’interno del panorama italiano il brand HarperCollins?
P. Ronchi. Cercheremo di farci conoscere al grande pubblico attraverso campagne di advertising on line (apriremo a brevissimo i nostri nuovi profili social su Twitter e Facebook) e off line. Contiamo di essere presenti anche alla prossima edizione del Salone del libro di Torino e tra qualche settimana a Bookcity, dove cercheremo di farci conoscere meglio proponendo due grossi eventi con Julie Kagawa e Mary Kubica. Sono autrici che fanno già parte del brand HM, ma di fatto ci presentiamo sotto la nuova veste HarperCollins, e quindi cercheremo di dare rilievo al fatto che una nuova casa editrice è arrivata sul mercato italiano. Ci auguriamo poi che arriverà a brevissimo qualche grosso nome che ci faccia apprezzare al grande pubblico, perché secondo me più che investire proprio su un imprint bisogna investire sui libri, sugli autori.

A proposito di autori, contate di riportare in casa Harper Collins alcuni nomi che ora sono pubblicati da altri in Italia?
P. Ronchi. Penso che tutti i grandi nomi storici, nell’immediato, rimarranno con i contratti che hanno in essere; per il futuro ci auguriamo di sì. Comunque la vocazione di HarperCollins è lo scouting puro, puntiamo molto sugli autori emergenti, che arriveranno così come sono arrivati nel corso degli ultimi anni nomi importanti che hanno rivoluzionato l’editoria internazionale, ad esempio Veronica Roth con la serie Divergent; autori che sono stati scoperti da HarperCollins e poi lanciati in tutto il mondo.

Torniamo a parlare di brand. HM e Harmony sono ben presenti nell’immaginario dei lettori italiani, soprattutto il secondo: ora avranno una doppia identità Harper Collins-HM e Harper Collins-Harmony, o si manterranno più «indipendenti»?
P. Ronchi. Riguardo alla produzione attuale – quindi parliamo di Harmony, di HM e di eLit (che si occupa solo della parte digitale) – rimarrà esattamente com’è sempre stata: una produzione commerciale in crescita. Quindi al di là del cambio di editore e probabilmente di nome, da HM ad HC (ma sarà un maquillage solamente grafico) non ci sarà nulla di diverso. Le nostre lettrici troveranno gli stessi libri che amano da sempre, ma sarà rafforzato lo sforzo nell’incrementare la qualità editoriale della nostra proposta.

Ha citato eLit: anche per quanto riguarda il digitale si conta di continuare a investire? 
P. Ronchi. Assolutamente: ogni titolo avrà il suo e-book. In più continueremo ad avere un nostro sito vetrina che si aggancia per l’acquisto alle principali piattaforme di rivendita.

Quali sono i nomi di HarperCollins Italia cui dovremmo prestare maggiore attenzione nei prossimi mesi?
C. Scaglioni. Consiglio di tenere d’occhio Julie Kagawa (con Talon) e Mary Kubica (con La sconosciuta), che abbiamo già citato: sono i nostri grandi lanci dell’autunno. La Kubica è stata pubblicata l’anno scorso col primo titolo da un altro editore [Newton Compton] ed è andata molto bene, quindi speriamo di bissare il successo. La Kagawa è l’altra nostra scommessa: Talon è un fantasy bellissimo, primo volume di una trilogia. Inoltre di recente abbiamo pubblicato Firebird, di Claudia Gray, un’autrice davvero di alto livello.
P. Ronchi. Secondo me sono ottimi esempi di come stiamo cercando di uscire in parte dalla narrativa prettamente rosa, allargando il ventaglio della nostra offerta. Anche per quanto riguarda la grafica stiamo proponendo un look molto internazionale.
Siamo entusiaste e crediamo molto in questa nuova acquisizione: siamo onorate perché HarperCollins ha dato fiducia alla struttura italiana. È il riconoscimento di un lungo lavoro che ci ha permesso – nonostante i trascorsi dell’editoria e del canale edicola – di ottenere ottimi risultati. Ci auguriamo di fare un grande lavoro anche come HarperCollins Italia, sia con voci note che con nuovi talenti: abbiamo una grandissima convinzione di poter fare qualcosa di buono.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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