
È un
premio molto particolare quello che a Bassiano, in provincia di Latina, hanno voluto dedicare al più illustre dei concittadini, Aldo Manuzio, certamente il tipografo del suo tempo e primo editore in senso moderno. E per una volta
l'obiettivo non è stato quello di riconoscere il valore del contenuto di un'opera ma del suo contenitore ovvero del libro che attraverso la grafica, le
copertine, la carta, lo stile, il carattere, ha saputo riassumere al meglio l'arte della stampa.
Non è un caso che a dare il nome a questo premio sia stato proprio il celebre stampatore rinascimentale che dopo gli studi a Roma si trasferì a Venezia dove nel 1494 aprì la sua prima tipografia.
Punto di riferimento per gli intellettuali dell'epoca, come Jacques Lefevre ed Erasmo da Rotterdam,
Manuzio portò a perfezione l'arte della stampa, non solo a livello tecnico (
sua è l'invenzione del formato tascabile allora chiamato «ottavo», e del carattere corsivo) ma anche a livello concettuale con la sistemazione della
punteggiatura nei testi stampati: il punto, la virgola, il punto e virgola, l'apostrofo, gli accenti sono stati introdotti proprio dal maestro.
Così, nei giorni scorsi, proprio per tener fede all'arte delle tipografia di cui lo stampatore rinascimentale fu grande caposcuola, a Bassiano si è tenuta
la prima edizione del
premio nazionale Del Cortegiano (come l'opera più famosa di Baldassar Castiglione la cui prima edizione del libro fu stampata a Venezia nel 1528 dagli eredi di Manuzio), rivolto a tutte le case editrici italiane. Ha vinto
D'amore e di Libertà, ritratto frammentario della Brigantessa Maria Elisabetta di Giuliano di Antonio Veneziani
edito dall'editrice Diamond, un lavoro concepito e confezionato
come un libretto d'opera dell'Ottocento, un contenitore di frammenti poetici distribuiti su fogli singoli. L'opera è un
ritratto semi-immaginario della brigantessa Maria Elisabetta, compagna del brigante Giovanni Rita di Giuliano.