
Con i tagli non si affrontano le crisi in modo vincente ma, a volte, le difficoltà economiche non sembrano lasciare molte porte aperte. L'ultima notizia, ma solo in ordine di tempo, non arriva questa volta dal mondo delle librerie ma riguarda la filiera e in particolare le storiche
Officine Grafiche (Deaprinting) di Novara dalle quali potrebbero non uscire più i celebri Atlanti geografici De Agostini.
A porre l'interrogativo sono il sindacato ed i lavoratori delle Officine Grafiche dopo la presentazione del piano industriale da parte della nuova proprietà, la Mascagni srl, legata al gruppo Tim Management.
A causa della
crisi interna e delle
difficoltà di alcuni mercati esteri promettenti, tra cui quello russo che fino a qualche mese fa assorbiva una buona percentuale della produzione delle Officine, è in previsione un robusto
ridimensionamento occupazionale, con una riduzione di
83 posti di lavoro (da 220 a 137 addetti). A subire il taglio maggiore saranno i reparti delle rotative (da 47 a 27 unità) e la lito-piana (da 56 a 18).
A influire anche la difficile situazione dell'editoria libraria in generale e del mercato dei
collezionabili e della
divisione cartografica in particolare, per i quali la casa editrice novarese da tre anni a questa parte ha visto costantemente ridursi il fatturato: quello previsto per il 2013 è infatti di 37 milioni di euro contro i 49 milioni del 2012.
Una crisi che non può non ripercuotersi anche internamente sulla divisione editoriale:
17 posti verranno ridotti in casa editrice,
12 a DeaPublishing (che si occupa dei collezionabili) e
11 a Dealibri.
Intanto De Agostini - si ricorderà la
cessione di Utet Grandi opere a Fmr Art'è perfezionata a inizio anno - sta agendo anche sul piano societario per
semplificare la propria struttura. La settimana scorsa, come riporta
Italia Oggi, è stato depositato il progetto di fusione per incorporazione di tre società del gruppo, De Agostini Spa, Investendo Srl e De Agostini Communications Spa, nella B&D Holding.