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Editori

Curiosità... professionali!

di E. Vergine notizia del 5 dicembre 2012

Più libri più liberi fin dalla sua prima edizione ha sviluppato, accanto al ruolo di vetrina della piccola e media editoria, quello di laboratorio professionale, animato da dibattiti e confronti sui temi legati al mondo del libro e dei contenuti editoriali.
Ecco le tematiche, le curiosità e qualche anticipazione sui convegni organizzati in Fiera…

Il 6 dicembre saranno presentati i dati dell’indagine Nielsen sul mercato del libro e ci si confronterà sul valore del pluralismo. Un primo dato: diminuisce il segno meno.
Migliora nella seconda parte dell’anno l’andamento del mercato. A fine ottobre si registra infatti una piccolissima ripresa nel calo dei consumi del libro, che arriva a segnare un -7,5% a valore (pari a 82milioni di euro di spesa in meno nei canali trade): un segno meno ancora importante, certo, che però indica un progressivo recupero se si considera che il mercato registrava un -11,7% a fine marzo e un -8,6% a inizio settembre. È un primo dato dell’indagine Nielsen che sarà presentata a Più libri più liberi, un’occasione per parlare del valore del pluralismo in un mercato che sta cambiando e sulla ridefinizione del ruolo dell’editore a partire dall’esperienza del mercato statunitense (raccontata da Michael Healy).

Sempre il 6 dicembre, in Fiera, un confronto di alto livello su come studiano i ragazzi universitari e sul futuro della didattica. Un’anticipazione dai dati? Si studia sempre più sulle slide…
Studiano su materiali on line preparati dal docente e disponibili sul sito del dipartimento o della facoltà. Ecco gli studenti universitari di oggi così come emergono, e non a caso, da due diverse indagini condotte rispettivamente dall’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori e dall’Università di Bologna: l’intensità di utilizzo, in una scala da 1 a 10, dichiarata dagli stessi studenti, è pari a 7,5. Appena un punto e mezzo in meno del più tradizionale manuale. È insomma il tempo dello studio universitario su slide?

Il 7 dicembre si parlerà invece della legge sul libro. E delle proposte dei piccoli editori.
Per un corretto e organico sviluppo del settore, e in particolare di quello della piccola e media editoria, gli interventi legislativi sul libro sono centrali. Di questo si parlerà durante l’incontro Da una legge all’altra, a cura di AIE. Nel settembre 2011 una nuova legge (la n.128/2011) è intervenuta a regolare le campagne promozionali e a riformulare la regolamentazione del prezzo di vendita ai clienti finali. È un intervento legislativo sufficiente in un Paese in cui il 55% della popolazione non legge nessun libro nel corso dell’anno?

Ancora, venerdì 7 avrete l’occasione di imparare a fare «e-book a prova di futuro», nel convegno a cura del progetto LIA - Libri Italiani Accessibili: Consigli pratici per produrre e-book accessibili e di qualità. Inoltre quest’anno, nell’ambito del Fellowship Program di Più libri, si parlerà di Editoria in Cina e in Italia: opportunità di collaborazione. Focus su arte e storia in un convegno a cura di AIE, ICE e Promoroma.

La giornata si concluderà con un focus sui «nuovi» libri. A partire dai dati internazionali (e da qualcuno italiano) ecco cosa vuol dire essere editori al tempo dei tablet. Un primo dato? In Italia a fine 2012 sarà il 3% della popolazione a leggere e-book.
Negli Usa il 19% della popolazione (adulta, con più di 18 anni) legge su ebook reader, altrettanti lo fanno su tablet,  cresce inoltre il numero di persone che leggono i libri digitali (sono il 21% della popolazione adulta) e cresce anche chi legge non solo su Kindle (41%) ma anche su device multifunzione: 29% su iPhone e 23% su tablet. Situazioni non diverse nei comportamenti – se non nei valori percentuali più piccoli – si riscontrano in Spagna, Germania, Francia e in Italia: in Spagna è il 7% di chi ha più di 14 anni a dichiarare di leggere e-book, in Italia si prevede a fine 2012 un 3% (sempre di chi ha più di 14anni). Di fronte a questi cambiamenti gli editori lavorano a prodotti nuovi, adatti alle nuove forme di utilizzo dei contenuti.

L’8 dicembre, in Fiera, uno spaccato sui film tratti da libri. Un fenomeno in crescita: un film su 5 nelle sale è tratto da libri. Ma il film fa vendere più libri o sono i libri a far vendere più film? Un ampio confronto, a partire dal bestseller di Ervas, su come cambia il linguaggio, dal libro al film: dall’autore all’editore, fino al produttore del film.
Un film su cinque (il 22% nel 2011) di quelli in uscita nelle sale italiane è tratto da un libro. E tra 2010 e 2011 crescono ben dell’11,9%: le storie, le avventure, gli amori, i personaggi, i fatti di cronaca, le avventure fantastiche raccontate attraverso le parole da uno scrittore diventano sempre più spesso materia per altre forme di scrittura. Di questi film tratti da libri, un buon 18-19% (ma con una punta del 23,7% nel 2010) sono tratti da libri di autori italiani (e quindi pubblicati da editori italiani). Sono queste le prime anticipazioni di un’indagine che l’Ufficio studi dell’AIE ha condotto sul rapporto tra libri e cinema e che verrà presentata nell’ambito di Più libri più liberi. Sullo sfondo si affronterà una questione più ampia e di «politica culturale»: il ruolo che due delle principali «industrie culturali» del nostro Paese hanno nell’affermare il made in Italy. Si confronteranno, moderati da Pierdomenico Baccalario, Diamara Parodi (Festival del Cinema di Roma), Fulvio Ervas (l’autore del bestseller Se ti abbraccio non aver paura), Claudia Tarolo (Marcos y Marcos, editore di Ervas), Riccardo Tozzi (Cattleya, produttore del film in uscita dal libro di Ervas) e Giovanni Peresson (Ufficio studi AIE).

Il 9 dicembre invece il focus sarà sui due «fenomeni» del 2012: le Cinquanta sfumature e i blog letterari.Un dato sul Fenomeno Cinquanta sfumature? Oggi il porno soft vale in libreria il 4,3% delle vendite di narrativa (più o meno come l’intero mercato dell’e-book, per capirci).
Sono stati i due fenomeni dell’anno: da una parte la trilogia di E. L. James, dall’altra i blogger letterari. La prima ha contribuito a rendere meno pesante la crisi delle vendite, i secondi hanno iniziato ad aprire a nuove forme di comunicazione, informazione, “passaparola” e soprattutto a un coinvolgimento diverso dei lettori attraverso il Web.
Nei due ultimi appuntamenti professionali di Più libri si parlerà di come le Cinquanta sfumature hanno sdoganato e trainato un genere (e un merchandising collegato) fatto di titoli e collane di narrativa erotica, partendo da un esame dei dati di quello che è successo in libreria da giugno a oggi, dopo l’uscita del libro di E. L. James. 
Ma si parlerà anche del ruolo dei blogger letterari, su come cominciano a essere guardati con attenzione dagli uffici stampa delle case editrici e da store on line di libri e di e-book per il traffico e la comunicazione che riescono a generare. Questo, partendo dai dati raccolti da un primo monitoraggio (settembre-novembre, che proseguirà nei mesi successivi) degli effetti che un panel di blogger hanno avuto sull’andamento delle vendite in libreria di alcuni titoli.

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