
Cosa succede quando un popolo di amanti della salute e anche un po’ ipocondriaco – bisogna ammetterlo – incontra le nuove tecnologie? Semplice, le
applicazione di salute sugli store on line si moltiplicano in modo esponenziale.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio mobile marketing and service della School of management del Politecnico di Milano
più del 50% degli italiani possiede uno smartphone e, tra questi,
il 61% si collega ogni giorno ad Internet per almeno un’ora. Logico che, visto che in pratica un italiano su tre possiede uno strumento in grado di informarlo e anche aiutarlo a prendersi cura della propria salute, il business delle app che monitorano dieta, esercizio fisico, sonno o addirittura le analisi del sangue e i battiti del cuore sia assolutamente attuale.
Secondo un crescente numero di esperti la diffusione dei dispositivi mobile potrebbe essere il prossimo grande passo avanti nel campo della salute pubblica. Il Pew research
in un recente studio conferma come gli smartphone abbiano aperto la strada a un nuovo tipo di
campagne di sensibilizzazione verso alcuni dei temi più importanti di questi anni, dall’obesità infantile al diabete fino alle malattie croniche. Proprio per la loro capacità di essere veloci e interattivi, i dispositivi mobile possono infatti prestarsi bene a divulgare e informare l’utenza sulle precauzioni da prendere per evitare la malattie più comuni o per convivere con patologie che, come la celiachia o l’ipertensione, richiedono trattamenti costanti.
Un suggerimento che in Italia ha trovato spazio in alcune iniziative realizzate dal
Ministero della Salute come per esempio quelle ideate per sensibilizzare gli utenti alla campagna antinfluenzale dello scorso autunno per la quale sono state varate ben tre applicazioni:
Influenzometro, Vaccinometro e
Meteo influenza. Gratuite e sviluppate per Android non sembrano però aver totalizzato recensioni particolarmente positive. Molto meglio, sempre per restare sul tema salute,
Automedicazione, un app creata dall'Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con Anifa per aiutare l'utente ad orientarsi nel mondo delle patologie più comuni ed essere informato su cosa siano i farmaci senza obbligo di ricetta.
Tuttavia un conto sono le utility legate alla salute (come i contacalorie o le app di fitness) un altro quelle divulgative. Sempre secondo lo studio americano mentre l'88% degli americani ha un cellulare (dei quali circa la metà sono smartphone) solo
il 10% ha scaricato app di salute e benessere, un valore che è rimasto stabile dal 2010.
Le analisi sull’effettivo utilizzo delle applicazioni (sarebbe interessante capire qual è la situazione italiana) non ferma però il proliferare delle app di salute e benessere a disposizione su App Store e Android Market anche se la maggior parte di queste applicazioni si concentrano sul monitoraggio fitness o dieta e di gran lunga meno su ciò che la maggior parte delle persone considerano veri problemi di salute come per esempio le già citate malattie croniche.
Non che le possibilità non ci siano: uno studio pubblicato questa primavera negli «
Archives of Internal Medicine» ha scoperto che l'uso di tecnologie mobile per il coaching sanitario ha fatto una grande differenza nel
consumo di frutta e verdura e nei livelli di attività sportive quotidiane tra i volontari che si sono sottoposti alla ricerca. I partecipanti hanno utilizzato un assistente personale digitale per registrare i loro comportamenti per tutta la durata dello studio, ricevendono in cambio un feedback costantemente aggiornato e consigli sulle loro scelte. I risultati sono arrivati ma la ricerca potrebbe essere stata viziata dal fatto che chi raggiungeva e manteneva gli obiettivi concordati col personale sanitario riceveva una ricompensa di 175 dollari...