Nell'estate del 2012 si verificò una congiuntura astrale le cui tracce non vanno ricercate nella volta celeste, ma sull'infinitamente prosaico globo terrestre. Da allora il fenomeno ha coinvolto 52 Paesi e 100 milioni di persone, la stragrande maggioranza donne. Che cosa facevate voi, mentre l'incendio veniva appiccato?
Con ogni probabilità, stavate scontando le tre settimane di ferie estive. Con ogni probabilità, stavate scendendo in spiaggia con telo e borsa da mare. Con ogni probabilità, dentro la borsa avevate buttato, oltre alla protezione 50 e agli occhiali da sole, anche un libro dalla copertina fumo di Londra raffigurante un'elegante cravatta da uomo cangiante.
Ancora non lo sapevate, ma il virus stava per infettare anche voi.
Tre anni son quasi trascorsi. Cinquanta sfumature di grigio, bestseller dell'inglese E.L. James, è diventato una trilogia (al grigio son seguiti il nero e il rosso) di cui tutti hanno sentito parlare e che sta per arrivare sul grande schermo. Quando? Il 12 febbraio, quasi-vigilia di San Valentino. Questo vuol dire che, da ora in poi, dovremo dire addio a cupidi riccioluti e bigliettini melensi, e consacrare il giorno degli innamorati a frustini e bende di raso? Neanche per sogno. Perché dando un'occhiata agli ingredienti che compongono il grandioso impasto di Cinquanta sfumature, troviamo in pole position proprio l'amore. Adolescenziale, certo, ma pur sempre amore. Solo dopo arrivano il sesso (il sesso vende), un linguaggio e una struttura semplici e il formidabile assist da parte di un altro campione, Twilight, la saga vampiresca young adult dell'americana Stephenie Meyer, portata sullo schermo dalla coppia Robert Pattinson e Kristen Stewart nei panni dei mitologici Edward e Bella.
Sesso, grazie!
Banali e noiose. Eccitanti e perverse. Sulle scene di sesso tra l'enigmatico milionario Christian Grey e la studentessa ingenua e vergineggiante Anastasia Steele. in Cinquanta sfumature di grigio è stato scritto di tutto. E non sono mancate nemmeno le accuse di-anti femminismo e di incitamento alla violenza contro le donne. E più se ne discuteva, più le vendite salivano.
Sul sesso ha ovviamente puntato l'atteso trailer del film, visualizzatissimo su Internet. L'uomo d'affari Grey, «educato, intenso e intelligente», nasconde sotto i completi grigi dei «gusti molto singolari» che l'intervistatrice in erba (è così che i due si conoscono) non potrebbe capire. È subito chiaro di che tipo di interessi si stia parlando, tutta una gamma di sfumature che vanno dal sadismo, al voyerismo, al masochismo.
Torniamo al libro. Non serve avere letto Le 120 giornate di Sodoma del Marchese De Sade o Histoire d'O di Dominique Aury per rendersi conto che il decantato sadomasochismo di Grey non è che una versione light degli originali. È impensabile, perciò, che una donna con un'esperienza media delle «cose sessuali» possa davvero venirne sconvolta. Che cosa, dunque, ha fatto gridare allo scandalo? A dare fastidio è stato il trito cliché propinato dall'autrice: maschio ricco e dominatore versus femmina ingenua e sottomessa.
Il fatto che la sottomissione arrivi da una libera scelta non ha poi tanta rilevanza. Quando Ana, sempre nel trailer, spalanca gli occhioni e lo prega con un «Illuminami, allora» che ha quasi del mistico, lo fa senza alcuna malizia. Lo schema è limpido: lui sopra e lei sotto, i ruoli separati di netto. La relazione che si è instaurata non sarà mai alla pari, così come dovrebbe essere una relazione, di qualunque tipo, tra due adulti consenzienti.
Se scambio deve esserci, allora, lo si trova su un altro livello, là dove trionfa il vero protagonista della saga: l'amore.
Se Grey, reduce da un'infanzia difficile ma munito di jet privato, può solo dispensare lezioni di sesso, sarà la dolce Ana a fare di lui un uomo onesto, insegnandogli ciò che all'inizio rigettava: l'amore.
E vissero felici e contenti, dunque. Quel gran genio di E.L. James ha saputo saldare insieme l'innamoramento dei 20 anni e il sesso esplicito, riscrivendo una fiaba dell'800 e consegnandoci una Cenerentola peperina. Una vera e propria bomba pronta a esplodere nella testa di milioni di donne in tutto il mondo.
Digitale è meglio
A uno dei successi editoriali più clamorosi della storia, non poteva che seguire il rilancio di tutto il comparto della letteratura erotica. Solo per citarne una minima parte, dopo le Sfumature sono usciti la saga Crossfire di Sylvia Day (Mondadori), la collana digitale You Feel di Rcs e la trilogia dell'italiana Irene Cao etichettata come la James italiana (Rizzoli).
Secondo i dati IE-Informazioni editoriali, dal 2012 a oggi il numero di titoli di questo settore sono quasi raddoppiati, da 611 a 1.172. Di questi, gli e-book sono passati da 532 a 1.026. Nonostante la presunta emancipazione femminile, dunque, la maggior parte delle donne preferisce tenere per sé, e per il proprio e-reader, le letture giudicate inadatte a un uso metropolitano (nel senso del mezzo di trasporto). Tranne che in pochissimi casi, uno dei quali è appunto la trilogia delle Sfumature con la sua formula perfetta di sesso condito d'amore, di certi argomenti non si parla e, preferibilmente, si finge di non saperne granché.
Vogliamo anche le rose
C'è da chiedersi perché, all'epoca di YouTube e YouPorn, della pornografia a portata di click, ci sia ancora chi è più interessato a seguire le tresche, perlopiù all'acqua di rose, di due poco più che adolescenti. Tutto sta nel fatto che queste persone sono donne.
Sulla sessualità maschile, tutta proiettata verso l'esterno, si è scritto in lungo e in largo. La sessualità femminile, invece, deve ancora essere esplorata, e per farlo il movimento dovrà essere inverso, dal fuori verso il dentro, e poi andare ancora più nel profondo. Se una donna, una ragazza, non si identifica nella pornografia e nell'erotismo in circolazione, è perché si tratta di contenuti concepiti da un punto di vista maschile, e per utilizzatori finali di sesso maschile.
Il cervello e il corpo delle donne funzionano in modo diverso, e sono state loro stesse ad avere iniziato a dirlo a voce alta a partire dagli anni Settanta. Quasi mai il loro desiderio si accende vedendo una ragazza che ha amplessi con cinque uomini contemporaneamente. Piuttosto viene aizzato da fantasie che hanno caratteristiche più narrative, sentimentali nel senso primario del termine, cioè che hanno a che fare (anche) con i sentimenti. Hanno bisogno di una trama, e perciò di una storia. Meglio un racconto o un libro, quindi, che un video di sette minuti su YouPorn. Meglio ancora se l'autore del racconto è qualcuno che conosce a memoria i loro punti sensibili. Una di loro, per esempio. E non è un caso che quasi tutti i nuovi titoli, cartacei e digitali, siano firmati da donne.
E siamo sono all'inizio. Se è vero che la trilogia delle Sfumature ha stappato il vaso, questo vaso si sta dimostrando più profondo del previsto. Stiamo infatti assistendo a un fenomeno analogo anche nel mercato cinematografico. Progetti innovativi come quello di Erika Lust in Spagna, di Mia Engberg in Svezia, e delle italiane Ragazze del porno (dodici registe che girano altrettanti corti porno-erotici) vanno nella direzione della riscoperta di un erotismo diverso, pensato da e diretto alle donne.
E vissero per sempre...o no?
Che piaccia o meno, esiste un prima e un dopo Cinquanta sfumature di grigio.
Imitazioni, fan fiction e parodie non si contano. Una delle migliori è Cinquanta sbavature di Gigio di Rossella Calabrò (Sperling & Kupfer). Lo stesso trailer è stato preso di mira e la Rete pullula di «remake»: in uno i protagonisti sono i lego, in un altro al «figo» Grey viene diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo, in un altro ancora, girato con delle Barbie, ad avere il potere è lei, che si fa chiamare Miss Pink. Intanto gli attori, Jamie Dornan e Dakota Johnson, sono già delle star. Lui, ex modello di intimo catapultato nell'evento dell'anno, teme di venire ucciso da un fan durante la première del film. Lei, figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, viene inseguita ovunque dai paparazzi.
E mentre la nostra Erika Leonard si gode il frutto (solo per i diritti cinematografici si è ritrovata in tasca 5 milioni di dollari) del suo lavoro, non ci resta che aspettare il film in (molta) carne e (poche) ossa. L'unico che potrà svelarci il vero finale: dovremo parlarne ancora per molto, o la chiudiamo qui, con queste Sfumature?
L'articolo è stato pubblicato originariamente sul numero di febbraio del «Giornale della libreria» disponibile qui per gli abbonati. Se non sei abbonato, scopri le nostre offerte d'abbonamento.