Una delle novità più interessanti dell’ultima riforma dell’istruzione – la cosiddetta Buona Scuola – è l’introduzione del tirocinio obbligatorio anche per gli studenti dei licei. Questo vuol dire che i ragazzi per diplomarsi dovranno fare uno stage oppure partecipare a un’impresa simulata portata avanti dalla loro scuola; il che permetterà loro di venire in contatto col mondo del lavoro, aiutandoli magari nella scelta del futuro corso di laurea.
I licei si stanno organizzando per affrontare al meglio questa nuova attività, e un progetto in particolare ha attirato l’attenzione di chi, per lavoro o per passione, si occupa di editoria: il liceo classico Parini di Milano, su iniziativa della professoressa di lettere Elena Marini (che coordinerà il progetto) e del preside Giuseppe Soddu, aprirà una casa editrice. Un’impresa simulata, per cominciare, che si spera possa diventare qualche cosa di più. Abbiamo chiesto al preside Soddu di parlarci del progetto e di quali sono i suoi obiettivi editoriali.
Come si è sviluppato questo progetto? Quali sono i motivi che hanno portato lei e la prof. Marini alla scelta di una casa editrice come impresa simulata?
Come preside ho già avuto esperienza in Sardegna di imprese formative simulate: nella mia scuola avevamo simulato un’agenzia turistica, e il tutto si era concluso con l’organizzazione di un viaggio vero. Ho pensato che in un liceo classico un’azienda simulata non potesse essere che una casa editrice; è la soluzione più vicina ai nostri studi. L’idea è nata a prescindere dalla legge: vogliamo creare e organizzare cultura, in sintonia con la grande tradizione dell’istituto. Già l’anno scorso abbiamo avviato un avvicinamento dei ragazzi al mondo del lavoro con degli stage proprio presso delle case editrici, quindi è stato naturale pensare il nuovo progetto in continuità con quell’esperienza; quando si è sparsa la voce ho percepito entusiasmo e disponibilità da parte di tutti, anche dei maggiori gruppi editoriali, e questo ci riempie d’orgoglio e ci dà ulteriore energia. L’obiettivo è riuscire a fare qualcosa che sia reale, che impegni docenti, studenti e partner con l’auspicio, un giorno, di andare oltre la simulazione.
Il primo passo è capire come si fonda una casa editrice: per questo dobbiamo rivolgerci a chi può sostenere l’impresa, uno studio legale e un istituto di credito, per esempio, in modo da raccogliere informazioni legali e finanziarie. Poi individueremo le professionalità necessarie, perciò abbiamo preso contatti con l’Aie, con editori come Mondadori e con altre realtà, dal «Corriere della sera» alle università. Sono previste lezioni frontali, con tutor interni e aziendali, e contiamo anche di procurarci una ricca bibliografia su tutto ciò che riguarda quest’ambito e su quelli che sono i mestieri dell’editoria.
I ragazzi come hanno reagito alla proposta? Come saranno coinvolti nell’attività?
L’importante è che percepiscano che non si tratta di un obbligo. Inoltre cercheremo di specializzare ciascuno, secondo un progetto di didattica laboratoriale per classi aperte, seguendo le sue inclinazioni e applicandole all’ambito editoriale: l’aspetto giuridico, quello economico, l’editing di narrativa o di saggistica, la traduzione… Gli studenti coinvolti saranno circa 115 per questo primo anno; si partirà con le classi di prima liceo per poi coprire tutto il triennio. Dobbiamo pianificare le attività interne e quelle esterne, che richiederanno la collaborazione degli editori: sperimenteremo tutto il flusso del lavoro editoriale, osservando man mano cosa funziona e cosa non funziona, esattamente come in una vera casa editrice.
Quali saranno le tempistiche del progetto? Quali le prospettive future?
Cominceremo con i tre anni del piano dell’offerta formativa; poi continueremo, se funzionerà (e sono molto fiducioso a riguardo). Pubblicare i nostri testi è un sogno che possiamo realizzare. Un prodotto che vorremmo realizzare abbastanza presto è un libro con i ritratti di tutti i grandi personaggi che hanno studiato o insegnato qui al Parini. È un progetto che abbiamo in mente da tempo e con le competenze che l’impresa simulata svilupperà sarà realizzabile.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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