Nell’estate del 2020, nel periodo pandemico, la società Wing utilizzava i droni per consegnare i libri alle ragazze e ai ragazzi del distretto scolastico Montgomery County di Christiansburg, in Virginia, da un’idea della bibliotecaria Kelly Passek. Ora, sembra che in futuro prossimo anche in Italia potremmo veder volare i libri – e altri prodotti – con Amazon.
Il sogno di Jeff Bezos – fondatore della società di Seattle –, che già dieci anni fa dichiarava che le consegne della sua azienda un giorno sarebbero arrivate dal cielo, è già diventato realtà negli Stati Uniti e potrà diventarlo, probabilmente, anche nel nostro Paese: a renderlo possibile sarà Amazon Prime Air, il servizio disponibile in Italia entro la fine del 2024, come annunciato dall’azienda nel corso dell’evento Delivering the future.
Per questioni tanto logistiche quanto di normativa, questo tipo di spedizioni aeree non sono semplici da effettuare: il trasporto è limitato a una fascia di beni dal peso di massimo 2,26 chili e negli Usa la Faa – l’agenzia governativa che regola l’aviazione civile americana – ha stabilito norme severe al riguardo. In Italia questo compito spetterà all’Enac, l’ente che garantisce la sicurezza delle attività aeree nei cieli italiani.
Nel nostro Paese, le consegne aeree saranno effettuate solo nelle aree limitrofe ai magazzini Amazon, dunque nelle periferie delle città, almeno inizialmente. Il drone che verrà utilizzato, dal nome Mark30, volerà autonomamente e sarà in grado di rilevare ed evitare eventuali ostacoli. Lo scarico della merce verrà effettuato da tre o quattro metri d'altezza rispetto al suolo, per evitare l'atterraggio in prossimità delle abitazioni dei clienti. Per questo motivo, i prodotti dovranno essere resistenti e a Seattle è in corso un lavoro di ricerca e sperimentazione per progettare un packaging che sia il più efficiente possibile.
Inoltre, un altro obiettivo di Amazon è quello di recapitare i pacchi entro 15 minuti dall'ordine e i clienti italiani, insieme a quelli del Regno Unito, saranno i primi a testare le consegne quasi istantanee. «Abbiamo scelto l’Italia perché c’è una struttura molto chiara per quanto riguarda gli enti regolatori» ha spiegato David Carbon, vicepresidente di Amazon Prime Air. «Inoltre l’Italia ha un territorio che si addice a quello che vogliamo fare e sperimentare. E poi ha pesato la lunga tradizione italiana nel campo dell’aerospazio con Finmeccanica e Leonardo. Ci piace lavorare in Paesi all’avanguardia in questo settore» ha concluso Carbon.