Una scuola cattolica del Tennessee ha bandito dalla sua biblioteca la saga di Harry Potter, rimuovendo dagli scaffali i sette iconici romanzi fantasy dedicati da J. K. Rowling al racconto degli altrettanti anni trascorsi dal maghetto nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
La decisione è stata accompagnata da una e-mail indirizzata dal reverendo della scuola, Dan Reehill, a tutte le famiglie degli studenti che frequentano la St Edward Catholic di Nashville. «Questi libri presentano la magia come qualcosa sia di benevolo che di maligno, ma si tratta di un ingegnoso inganno. Le maledizioni e gli incantesimi usati nei romanzi sono reali e rischiano di evocare spiriti malvagi quando letti degli esseri umani» avrebbe scritto il reverendo con apparente serietà.
Rebecca Hammel, sovrintendente scolastica della diocesi di Nashville, ha dichiarato al principale quotidiano dello stato, il «The Tennessean», che l’e-mail è stata effettivamente inviata dal reverendo Reehill, e ha confermato non solo la facoltà della sua decisione, quanto il potere di dire l’ultima parola sul tema «in assenza di una posizione ufficiale della chiesa cattolica sui best seller della signora Rowling. Ogni pastore ha l'autorità per prendere tali decisioni rispetto alla sua comunità parrocchiale – ha ribadito Hammel – e agire in questo modo rientra pienamente tra le facoltà del reverendo».
Ci si potrebbe chiedere come mai la messa al bando sia arrivata ora, a più di vent’anni dalla pubblicazione del primo romanzo della saga, più di dieci dall’ultimo, e una notorietà planetaria raggiunta non ignorabile. A tal proposito, Hammel ha risposto che l’apertura del nuovo polo bibliotecario della St Edward Catholic ha offerto l’occasione per rivalutare con maggior attenzione l’offerta libraria proposta agli studenti.
«Non vogliamo censurare alcuni libri o argomenti, piuttosto accertarci che i materiali che mettiamo a disposizione nelle nostre biblioteche scolastiche siano adatti all’età di chi li prenderà in prestito» ha infine parzialmente ritrattato. «Se i genitori dovessero ritenere che questo o altri libri [da noi esclusi] siano appropriati, cercheremo di guidare i loro figli e le loro figlie a comprenderne il contenuto attraverso la lente interpretativa della fede» ha chiosato Hammel.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi coordino il Giornale della libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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