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Curiosità

Siamo le marche che scegliamo. I 10 brand più influenti in Italia

di Denise Nobili notizia del 15 giugno 2018

Attenzione, controllare i dati.

Anche quest’anno Ipsos ha pubblicato l'indagine The most influential brands, che analizza quali sono in Italia le marche in grado di influenzare maggiormente gli utenti e i consumatori. L’indagine è stata condotta sottoponendo a un campione ponderato di persone un questionario: 100 le marche individuate da Ipsos su cui si è basata la valutazione e la comparazione, puntate a indagare le dimensioni di influenza del singolo brand sulla vita delle persone.
 
Tra le dieci marche considerate più influenti spiccano soprattutto i nomi di colossi legati al mondo della tecnologia: Amazon al primo posto, spodestando per il primo anno Google, Whatsapp, Facebook, Apple, Microsoft, Youtube e Samsung.
 
IKEA è l’unico unico brand non tech e non di servizi che riesce a raggiungere per la prima volta la top ten. A giocare a suo favore sicuramente una strategia di comunicazione emozionale e allo stesso tempo divertente, da parte di un’azienda attentissima al customer care.
 
 
Confrontando i risultati dello studio con quelli degli scorsi anni, è interessante notare come per la prima volta tra i primi dieci brand non ci siano le aziende del settore gastronomico, sintomo di un cambiamento che sta avvenendo proprio tra le nuove generazioni. Ma rimangono comunque nei posti alti della classifica marchi come Nutella, Parmigiano Reggiano, Ferrero, Barilla, Grana Padano, capaci di aver costruito negli anni un forte legame identitario coi consumatori italiani. Merito anche del peso che la cultura culinaria ha nel nostro Paese.
 
Tra le marche che sono salite di più nella classifica: Instagram addirittura finisce nella top ten dei più giovani, spiegando anche la perdita di peso di Facebook rispetto gli scorsi anni; Zalando per la prima volta in classifica (e al 29° posto!), dimostra analogamente ad Amazon l’incidenza nella vita quotidiana degli store online e la preferenza per servizi rapidi e che offrono un’ampia offerta. Le crescite maggiori sono registrate però da Netflix (dall’80° posto del 2017 al 26°) e da Spotify che guadagna (dall’83° del 2017 al 53°).
 
È interessante anche un confronto generazionale:


L’influenza del brand sulla vita delle persone si misura anche dalla capacità di suscitare emozioni profonde nel consumatore e di ispirare l’azione, che non corrisponde per forza soltanto con l’acquisto di un prodotto. Le marche più influenti sono così in grado di avere un impatto sulla vita di tutti i giorni, sul nostro modo di vivere e sulle nostre abitudini. Riuscire a stabilire questa connessione oggi è un obiettivo sempre più difficile da raggiungere: abbiamo a che fare con moltissime marche per servizi di ogni tipo, eppure soltanto alcune riescono a spiccare, guadagnandosi lo status di brand riconosciuto e percepito come importante, affidabile e di valore.
 
L’indagine di Ipsos individua, quindi, cinque fattori in grado di guidare l’influenza:
  • il portato valoriale del brand. Le marche più influenti non si limitano a fornire un prodotto, ma si prestano al servizio della società e del pianeta. Il consumatore vuole riconoscersi nei valori e nelle norme che l'azienda persegue;
  • la fiducia. Necessaria a consolidare il rapporto e a renderlo duraturo e capace di generare un passaparola positivo con le persone vicine;
  • engagement. Accade quando l’interazione con la marca si realizza non solo nel punto vendita ma continua attraverso altri canali comunicativi, come i social.
  • il ruolo d’avanguardia di cui il brand gode. Significa distinguersi tra i competitor che offrono lo stesso prodotto o servizio, significa essere d’esempio e apripista nell’innovazione.
  • la presenza.
 
Ciò che emerge con maggior evidenza è però la necessità oggi per l’azienda di essere in grado di creare un rapporto identitario con i consumatori. Guardando alla classifica di quest’anno, ci accorgiamo infatti che le realtà ai primi posti sono quelle che offrono servizi il più possibile personalizzati e/o personalizzabili e che danno alle persone ampia libertà di scelta, giocando un ruolo chiave nella costruzione dell’identità del consumatore.

L'autore: Denise Nobili

Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.

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