E anche quest’anno è arrivata la fatidica notte dello Strega. Con un distacco netto dagli altri quattro finalisti, Paolo Cognetti si è aggiudicato il premio letterario italiano per eccellenza: 208 voti sui 660 totali hanno assicurato a Le otto montagne, primo libro dell’autore con Einaudi, il riconoscimento. La casa editrice torinese così torna a vincere, dopo l’anno di fermo nel 2016 e le due vittorie consecutive del 2014 e del 2015, con Piccolo e Lagioia.

L’autore, emozionato, ha ricevuto il premio ringraziando tanto il suo primo editore, quanto quello attuale, e ha subito riportato l’attenzione sulla sua passione per la montagna, a parole e a gesti: «Sono arrivato fin qui, ma so da dove arrivo: dalla mia prima casa editrice minimum fax e ora la splendida Einaudi che mi ha portato fino a qui. E voglio salutare e ringraziare i miei amici montanari. Viva la montagna!».

La vittoria arriva con i voti della giuria che quest’anno, oltre a comprendere gli Amici della domenica e i 40 lettori forti selezionati dalle librerie dell’Ali, vede anche 20 voti collettivi da parte di scuole, università e biblioteche e 200 voti dagli Istituti italiani di cultura all’estero (attraverso intellettuali, traduttori e letterati italiani e stranieri da loro selezionati). Un ampliamento che è stato generalmente ben accolto dall’ambiente letterario, come segno di una maggior varietà di voti e opinioni.

D’altronde si sa – ed è un argomento che è stato citato anche in diretta da Eva Giovannini, conduttrice della serata – che quando un premio promette una crescita nelle vendite tanto marcata, i suggerimenti e le spinte ai votanti non mancano mai, e questo ha spesso portato a polemiche anche molto intense. La vittoria allo Strega assicura senz’altro l’arrivo in classifica, e se ben sfruttata anche la permanenza in suddetta classifica per un periodo di tempo piuttosto lungo. Ormai qualche anno fa sulle pagine del Giornale della libreria avevamo affrontato proprio questo argomento, mettendo a confronto lo Strega con il Nobel, e poi lo Strega, il Campiello e il Bancarella. Risultava che la vittoria a un premio e il successivo picco di vendite, particolarmente evidente per quanto riguarda lo Strega, non ha solo un effetto positivo immediato sulle vendite (e questo già a partire dalla dozzina, via via a crescere man mano che si avanza) ma anche un’influenza, per quanto più moderata, sulla figura dell’autore, richiamando l’attenzione di editori esteri – cosa che però toccherà relativamente Cognetti, il cui libro fece notizia a Francoforte proprio per i diritti venduti in svariati Paesi ancor prima della pubblicazione – e dando un punto di partenza favorevole per la promozione delle successive fatiche letterarie dell’autore.

Non resta dunque che fare i complimenti a Cognetti e osservare se anche quest’anno lo Strega farà la sua magia sulle classifiche estive.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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