La 52ª edizione del Premio Campiello, promosso e organizzato da Confindustria Veneto, ha incoronato vincitore Giorgio Fontana, il più giovane degli scrittori in gara (è nato nel 1981 a Saronno) e non certo il favorito dai pronostici.
Con 107 voti su 291 arrivati dalla giuria dei trecento lettori anonimi, Memorie di un uomo felice (Sellerio) ha sbaragliato gli altri quattro finalisti: Michele Mari è arrivato secondo con Roderick Duddle (Einaudi, 74 voti), Mauro Corona - lui sì il favorito - terzo con La voce degli uomini freddi (Mondadori, 43 voti) seguito da Giorgio Falco con La gemella H (Einaudi,36 voti) e da Fausta Garavini con Le vite di Monsù Desiderio (Bompiani, 31 voti).
Da qualche tempo a questa parte al Campiello si sono affiancati altri riconoscimenti come il Premio Fondazione Campiello, che quest’anno ha premiato Claudio Magris, «voce molto riconoscibile nel quadro della narrativa italiana. Al di fuori di ogni moda i suoi romanzi e racconti coniugano la capacità di interrogarsi in modo originale sulle questioni ineludibili dell'esperienza umana», per altro già recente premiato dalla Fiera del libro di Guadalajara; il Premio Campiello Opera Prima assegnato a La fabbrica del panico di Stefano Valenti (Feltrinelli): e il Premio Campiello Giovani, riservato ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni, andato a Maria Chiara Boldrini con il racconto Odore di Sogni.
Per chi si fosse perso la premiazione, quest’anno la cerimonia sarà tramessa per la prima volta da La7 in differita, mercoledì 17 settembre in seconda serata. Difficile capire per quale motivo la rete non abbia puntato sulla diretta (chissà quanti saranno così motivati da sintonizzarsi alle 23 di una serata feriale su una cerimonia di cui già si conosce il vincitore), di sicuro si è persa un'occasione di valorizzare la presenza del libro e della cultura in Tv.